REDAZIONE LA SPEZIA

’Più cemento contro i disastri’. E il tweet di Toti scatena il caos

La condanna del vicepresidente di Legambiente, che parla di un post "banale e inconcludente" "Argini e dighe sono un palliativo, se non si prendono misure generali sulla crisi climatica" .

’Più cemento contro i disastri’. E il tweet di Toti scatena il caos

Stefano Sarti, di Legambiente

A scatenare l’ondata delle polemiche, proprio nel giorno in cui, a distanza di centinaia di chilometri dall’orrore di Valencia, la città di Genova celebrava la consueta cerimonia in ricordo delle vittime del 2011, ci ha pensato l’ex governatore Giovanni Toti. Lo ha fatto con un Tweet che in pochi minuti ha raccolto centinaia di commenti sui social e il cui contenuto è stato oggetto anche di un approfondimento, sempre a sua firma, sulle colonne de Il Giornale. ’Vista la tragedia di Valenza, in attesa di abbattere le polveri sottili, alziamo gli argini, costruiamo dighe più robuste, vasche di raccolta per le acque. Più cemento, non meno. L’ho scritto nel mio libro – ’Confesso che ho governato’: certo ambientalismo ci danneggia’. Un post "banale" e "inconcludente". Queste le premesse contenute nella reazione, indignata, del vicepresidente di Legambiente Liguria. "Toti deve stare ben attento a parlare di più cemento – argomenta lo spezzino Stefano Sarti –, perché la Liguria, ma dovrebbe saperlo, è uno dei territori con il più alto consumo di suolo, ed è deficitaria, anche per demerito suo, di una seria legge regionale sul tema". Nel merito la valutazione di Sarti è tranciante: "Per quel che riguarda argini, dighe e vasche di raccolta, noi ambientalisti lo diciamo da sempre: sono un palliativo, destinati a non reggere alla prossima alluvione, se non si prenderanno misure più generali sul clima. E comunque esistono alternative vere al cemento, gli argini possono essere progettati in modo naturale, anche con ripiantumazioni adeguate, ma soprattutto occorre ridare ai fiumi quella capacità di espansione che hanno perso anche per colpa della cementificazione. Allargare gli alvei e non restringerli".

E di cemento si è parlato inevitabilmente anche alla cerimonia di Genova in memoria delle vittime dell’esondazione di Fereggiano e Bisagno. "Dobbiamo rinforzare tutte le protezioni idrogeologiche – ha detto il neo presidente della Regione, Marco Bucci –. Per quanto riguarda la Liguria faremo un’indagine operativa sui punti più critici, la piana di Albenga lo è sicuramente, ma ce ne sono altri che vanno messi a posto". Quanto alla legge contro il consumo di suolo proposta dal suo avversario alle Regionali, Andrea Orlando, il governatore taglia corto: "Questa è demagogia: non si fanno le cose dicendo tutto sì o tutto no. Bisogna invece dire, opera per opera, quello che serve e quello che non serve". E in difesa dell’ex ministro dem all’Ambiente è subito sceso in campo il segretario regionale del Pd, Davide Natale: "Sulla messa in sicurezza del territorio non prendiamo lezioni da chi, in nove anni, non è stato in grado neanche di ultimare lo scolmatore del Bisagno. La legge per il consumo zero del suolo non è demagogia, ma è la risposta giusta per un territorio fragile, come quello ligure, messa in campo anche per evitare tragedie come quella del 2011".

Roberta Della Maggesa