Il tribunale dei minori di Genova ha riconosciuto responsabili quattro dei sei studenti, all’epoca diciassettenni, che il 9 dicembre 2019 aggredirono un coetaneo per futili motivi. Si tratta di tre ragazzi e di una ragazza, tutti spezzini e attualmente universitari. La vittima è un giovane di buona famiglia, anche lui spezzino. Secondo l’accusa si era trattato di una spedizione puntiva, con il giovane colpito con dei calci nelle parti intime vittima di lesioni. In seguito alle indagini condotte dalla squadra mobile i sei giovani spezzini erano stati rinviati a giudizio davanti al tribunale dei minori di Genova.
Due di loro sono usciti di scena perché non vi è prova che abbiano concorso nel reato di lesioni.
Per gli altri quattro la prova dei fatti addebitati è emersa con certezza, ma nessuna pena. "Il collegio ritiene che il fatto ascritto agli imputati sia di particolare tenuità. Atteso che l’ulteriore corso del procedimento pregiudicherebbe le esigenze educative dei giovani, deve essere pronunciata sentenza di proscioglimento". La corte ha ritenuto rilevante anche che durante il processo gli aggressori si siano pentiti e due di loro abbianio presentato un’offerta risarcitoria.
L’aggressione era avvenuta in scalinata Cernaia per futili motivi e avrebbe procurato alla vittima un danno biologico valutabile in responsabilità civile al 18%: un danno fisico all’8% e un danno psichico al 10%. Tutti i protagonisti della vicenda, all’epoca, frequentavano un liceo spezzino. I minori avevano ideato un piano, affinché a loro dire il ragazzo venisse ’punito’. Ciò era stato testimoniato da prove raccolte dalla polizia, tra cui alcuni file audio dove i diciassettenni si esaltavano tra di loro, compiacendosi di aver punito la vittima: "Lo abbiamo conciato davvero bene". Al giovane oltre ad essere stati inferti pugni e schiaffi, una volta immobilizzato da taluni, venivano vigliaccamente sferrati a ripetizione da altri forti calci all’indirizzo dei genitali. In particolar modo dalla ragazza. Nell’ultima fase dell’aggressione, la vittima veniva tenuto in piedi da uno dei giovani che lo tratteneva da dietro, poi allontanato con uno spintone al grido di andarsene, a quel punto perdeva i sensi. Una volta svenuto, lo avevano lasciato a terra esanime. Quando era tornato a casa, i genitori non credevano all’accaduto, visto che alcuni dei ragazzi protagonisti dell’aggressione, oltre ad essere compagni di scuola, frequentavano la loro casa. I familiari del ragazzo picchiato, dopo aver sporto denuncia, si erano rivolti all’avvocato di fiducia Davide Bonanni, che ora procederà in sede civile per il risarcimento.
Massimo Benedetti