Piano per contrastare le orate: "Il Golfo come un laboratorio". Allo studio patto con Genova

Vertice tra la cooperativa dei muscolai e la Regione: il partner potrebbe essere l’università. Sarà attivato un monitoraggio per capire quanti e quali esemplari ci sono e come intervenire .

Piano per contrastare le orate: "Il Golfo come un laboratorio". Allo studio  patto con Genova

Piano per contrastare le orate: "Il Golfo come un laboratorio". Allo studio patto con Genova

Orate vs muscoli. La lotta s’intensifica nel Golfo, per salvare quello che, oltre ad essere un importante presidio economico della provincia, rappresenta la tradizione culinaria: l’input è arrivato dall’incontro tra i tecnici e il vice presidente della Regione Liguria con delega alla Pesca Alessandro Piana, il consulente del Masaf per la pesca Lorenzo Viviani e la Cooperativa mitilicoltori associati, presieduta da Paolo Varrella e diretta da Federico Pinza. Individuata una pianificazione grazie a cui analizzare le problematiche del settore, particolarmente colpito dalle diverse abitudini delle orate, tanto autoctone, quanto quelle ritenute provenienti dall’Atlantico, che stanno decimando la produzione con la loro voracità.

"Si tratta di difendere l’equilibrio dell’habitat naturale e contrastare il cambiamento climatico – ha sottolineato Piana, in rappresentanza dell’ente che dal 2018 ha finanziato progetti per un totale di 1,4 milioni di euro a sostegno del settore, fra interventi e studi – oltre che tenere in vita un comparto produttivo che è una eccellenza territoriale dello spezzino". L’agenda, da lui dettata, considera altre zone di intervento in cui effettuare attività di pesca professionale, autorizzata in via eccezionale dal ministero nelle aree dentro diga in cui sono installati i vivai, e il progetto pilota di prossima attivazione con i nuovi fondi del Fondo europeo affari marittimi pesca e acquacoltura per favorire nuove misure di prevenzione e di lotta. Saranno, inoltre, attivati monitoraggi e studi specifici insieme ad altri enti per poter meglio analizzare il fenomeno. È Viviani a spiegarne la natura. "Si tratterà di un vero piano di gestione del Golfo su base scientifica, con un partner che potrebbe essere l’Università di Genova, atto a implementare la gestione delle orate, secondo tipologie e azioni di pesca: terremo conto di quanto serve per attivare tutte le iniziative possibili con sistemi attivi e passivi atte ad abbassarne il numero, in modo da tutelare questo prodotto importante. I mitili, oltre ad essere presidio territoriale e culturale che mantiene tante famiglie, svolgono un ruolo fondamentale nel ridurre la presenza di Co2 e sono utilizzati in progetti circolari. Si sta approntando il piano anche per riuscire a garantire ristori ai mitilicoltori". "Le indagini – spiega Varrella – serviranno per capire quanti e quali pesci ci sono, di che tipo per riportarli ad un numero accettabile e sostenibile: non solo mangiano gli esemplari adulti, anche in alto, ma pure il seme. Inoltre, in via preventiva si prenderà in considerazione anche il granchio blu, la cui presenza è ora marginale, ma va considerata in ottica preventiva".

Chiara Tenca