Peste suina, sos aziende "Servono ristori o è la fine"

Chieste alla Regione misure per garantire le attività che operano nell’entroterra. Oggi prevista l’ordinanza con le norme di comportamento da tenere

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Sarà adottata oggi dalla Regione Liguria un’ordinanza che consenta ai sindaci e ai cittadini di sapere in modo chiaro quali siano i comportamenti consentiti e quali no. L’annunicio è arrivato ieri mattina in consiglio regionale dal presidente di Regione Liguria e assessore alla sanità Giovanni Toti, nella relazione all’Assemblea legislativa sulla vicenda della peste suina. "Sappiamo che violare l’ordinanza governativa determina un reato penale e comporta sanzioni – ha detto Toti –. Pertanto abbiamo deciso di fare chiarezza sia sugli spazi verdi, sia sui parchi. L’obiettivo è portare, nell’immediato, un minimo di conforto anche sul fronte delle informazioni, per poi produrre un’ulteriore ordinanza per i prossimi mesi". Il presidente Toti ha voluto ragguagliare il consiglio dopo l’incontro della task force regionale svoltosi l’altro ieri e il rinvenimento di una carcassa di cinghiale, risultata positiva e di ulteriori 8 carcasse di cui 3 in Liguria e 5 in Piemonte tutte all’interno dell’area di contenimento.

Sempre sull’argomento Armando Sanna (Pd-Articolo Uno) ha chiesto la convocazione di una Commissione seconda e terza congiunta, per informare il Consiglio sulla situazione da un punto di vista sanitario e sulle decisioni che saranno assunte dalla Regione. Sergio Rossetti (Pd-Articolo Uno) ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno sull’argomento. Stefano Balleari (FdI) ha ringraziato il presidente della Giunta Giovanni Toti per avere aggiornato l’Assemblea sull’evolversi della situazione. "Visto che ad oggi non sembra ci sia un’alternativa al lockdown, per arginare il diffondersi della Peste suina – ha detto il consigliere Pippo Rossetti del Partito democratico dopo la discussione in aula d ell’ordine del giorno sulla diffusione della peste suina – è necessario provvedere al più presto nel reperire le risorse economiche per sostenere le aziende che saranno interessate dalle limitazioni: dagli allevamenti a chi opera nel mondo dell’outdoor. Sei mesi di stop sono troppo lunghi: qualsiasi azienda non riuscirebbe a rimanere in piedi senza l’aiuto economico adeguato".

"Trattandosi di misure importanti che danneggiano l’economia dell’entroterra e la libertà delle persone – ha aggiunto la consigliera regionale della Lista Sansa, Selena Candia – è necessario che la politica regionale sia in grado di comunicare quali sono le varie fasi per debellare la peste suina e perché sono state prese determinate misure e non altre". "Siamo di fronte ad una emergenza che avrà bisogno di uno sforzo straordinario ad ogni livello: monitoraggio, ristori, politiche di sostegno ai parchi e alle comunità locali e personale dedicato" ha aggiunto PD Articolo Uno Luca Garibaldi. "La peste suina rischia di dare un colpo pesante allo spopolamento della nostra terra – ha concluso il capogruppo Ferruccio Sansa della Lista Sansa – Per questo dobbiamo, tutti insieme, pensare un piano eccezionale per sostenere il nostro entroterra che sostenga le attività economiche, sviluppi i collegamenti e il trasporto pubblico, garantisca finalmente la connessione internet a tutti, recuperi le scuole e garantisca assistenza sanitaria e sociale".