
La concattedrale dei santi Pietro, Lorenzo e Colombano a Brugnato
Un patto a tre per preservare e valorizzare le fondamenta ricche di storia della concattedrale di Brugnato. È quanto si apprestano a sottoscrivere il Comune guidato da Corrado Fabiani, la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio della Liguria, e la parrocchia guidata da monsignor Giorgio Rebecchi, con l’obiettivo di salvare quello scrigno di testimonianza e storia che giace al di sotto dell’edificio di culto: un’area archeologica che rappresenta per il territorio ligure una delle più antiche testimonianze della prima cristianizzazione e un’importante realtà monastica benedettina di età longobarda, legata al grande cenobio bobiense e al culto di San Colombano. L’area archeologica già a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso fu oggetto di una serie di campagne di scavo, e dal 1993, grazie alla Soprintendenza, l’area è stata oggetto di un’importante opera di studio, restauro e valorizzazione, che ha previsto l’approfondimento delle indagini archeologiche e la realizzazione di complessi interventi impiantistici volti alla salvaguardia del sito e alla sua musealizzazione. Tuttavia, a seguito dell’alluvione del 2011, il sistema impiantistico – pompaggio delle acque di falda, aerazione, impianti elettrici e illuminazione – fu gravemente danneggiato e non più ripristinato, tanto che negli anni più volte i vigili del fuoco sono dovuti intervenire con le idrovore per eliminare l’acqua dall’area. Un’esigenza di manutenzione che ha portato dunque i tre enti a stringere un patto, che ruota attorno ai 141mila euro che la stessa Soprintendenza ha destinato alla concattedrale intitolata ai santi Pietro, Lorenzo e Colombano. Una valutazione congiunta al termine della quale è stato concordato di procedere con le opere di ripristino del sistema di controllo climatico e valorizzazione dell’area archeologica.
In base all’accordo, la Soprintendenza utilizzerà il finanziamento per le opere di manutenzione straordinaria del sistema impiantistico realizzato all’interno dell’area archeologica – ripristino degli impianti elettrici e illuminotecnici, rifunzionalizzazione del sistema di pompaggio dell’acqua di falda e del sistema di areazione, e consolidamento delle strutture portanti del pavimento della concattedrale –, nonchè il rilevamento dell’area archeologica con tecnologie 3D, al fine di indagare lo stato di conservazione delle strutture, aggiornare le conoscenze analitiche del monumento e programmare successivi interventi di consolidamento e restauro. Il Comune garantirà la manutenzione ordinaria, mentre la chiesa garantirà le spese relative alle forniture elettriche e alla manutenzione ordinaria degli impianti elettrici e illuminotecnici. I tre enti si impegnano anche promuovere e attuare iniziative di sviluppo turistico e culturale, valorizzando il sito.
Matteo Marcello