
Panigaglia, dibattito sul terminal: "La sicurezza è priorità assoluta". Gnl Italia rassicura la popolazione
PORTO VENERE
"Il terminal di rigassificazione di Panigaglia è stato progettato ed è gestito in condizioni di assoluta sicurezza, in accordo ai criteri più restrittivi previsti dalle norme vigenti. Nel sito vengono osservate misure rigorose e sono impiegate le migliori tecnologie disponibili per garantire la sicurezza dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente circostante. I piani di emergenza esterni predisposti sulla base della Legge Seveso considerano un ampio numero di ipotesi di eventi proprio per garantire la massima tutela nei confronti dei cittadini, anche nell’ottica di un continuo rafforzamento delle misure di prevenzione". Così Gnl Italia interviene in merito all’avvio delle procedure di consultazione delle popolazione previste dalla legge in occasione della revisione ed aggiornamento del Piano di emergenza esterna dello stabilimento, annunciato pochi giorni fa dalla Prefettura. Un tema sempre caldo, quello della sicurezza connessa alla presenza dell’impianto nella baia di Panigaglia, che più volte ha smosso le critiche delle associazioni ambientaliste. "L’informativa alla popolazione – spiegano da Gnl Italia è un’opportunità civile di garanzia e di sicurezza per la popolazione e per l’ambiente. Il Piano consiste in una relazione dettagliata su scenari di incidente ritenuti in ogni caso estremamente remoti. La società investe continuamente nella manutenzione e nella sicurezza dell’impianto, ha collaborato con le autorità nella redazione del Piano, e conferma la propria disponibilità a dialogare con la comunità" La stessa società sottolinea come, sulla base agli scenari definiti nel rapporto approvato dal Comitato tecnico regionale, le aree potenzialmente interessate dagli effetti conseguenti agli eventuali incidenti rilevanti "coinvolgono un tratto limitato di strada provinciale che costeggia lo stabilimento e l’area a mare antistante, interdetta alla navigazione. Non ci sono abitazioni civili e nessun cittadino domiciliato o residente". In soldoni, nessun abitante risiederebbe nel raggio di possibile danno. I nuovi progetti che interessano lo stabilimento – truck loading, legato al caricamento di autobotti, e vessel re-loading per le bettoline – non sono contenuti nel piano in quanto è emerso che "non ci sono ulteriori eventi incidentali che vanno a modificare l’impatto sull’esterno dello stabilimento".
Matteo Marcello