
Lega canottaggio
La Spezia, 7 agosto 2018 - Solitamente il vincitore di una competizione sportiva, al termine della gara, si rivolge agli avversari cantando ‘E se ne va, la capolista se ne va’. Ad andarsene, non certo vittoriosi, in questa edizione del Palio al vetriolo, non è solo il comitato delle borgate, che nelle scorse settimane ha annunciato le sue dimissioni, ma anche la Lega canottaggio, che ha deciso di gettare la spugna per le minacce ricevute l’altra sera, quando il Cadimare attendeva con ansia i propri vogatori, rinchiusi nella sede della capitaneria di porto per i controlli antidopping da parte dei carabinieri del Nas.
A dimettersi sono il presidente Jacopo Borniotto e i membri della Lega Massimo Tortorelli, Marco Marchi, Pino Loporchio, Graziana Ferretti e Luciano Bucci, che da anni si prodigano per la buona riuscita del Palio. Un abbandono dovuto alle ripetute minacce subite da alcuni borgatari cadamoti, minacce a quanto pare scaturite da una mancanza di comunicazione: i borgatari hanno infatti pensato che la Lega, consapevole dell’arrivo del Nas, abbia volutamente taciuto sul fatto che l’armo del Cadimare, escluso il timoniere, fosse stato ‘scelto’ per le analisi del sangue e delle urine. Ma la Lega, che ha appreso del blitz 10 minuti prima della partenza della gara senior, da quanto si apprende, non poteva diffondere la notizia, proprio su disposizioni del Nas, che è arrivato a Spezia poco dopo il termine della disfida remiera degli junior, per controllare i nomi di tutti i vogatori delle tredici borgate e ha poi annunciato di voler esaminare solo gli atleti cadamoti.
Da questa mancata comunicazione, domenica sera, si è scatenato l’inferno, perché i sostenitori del Cadimare hanno pensato a una sorta di ‘tradimento’ da parte della Lega. Lega invece che, ignara dell’arrivo del Nas, si dice estranea a tutta la vicenda. Le spiegazioni non sono servite e così, alla luce delle ripetute ingiurie e minacce, Borniotto e company hanno deciso di rassegnare le dimissioni.
«Sottraggo parecchio tempo alla mia famiglia – sottolinea il presidente dimissionario della Lega – non trovo giusto poi ricevere questo trattamento. Le minacce che ho ricevuto sono pesantissime. Allora, fatevelo pure voi il Palio. È dal ’96 che sono in questo mondo … arrivederci. Abbiamo tutelato con la zavorra anche le borgate che ci hanno insultato per tutto l’anno, è arrivato il momento di dire basta». La pensa così anche il responsabile della pesa, Tortorelli, che raggiunto telefonicamente ha detto: «Ho ricevuto minacce con messaggi, telefonate e su Facebook. Presenterò querela nei confronti di chi ha speso quelle parole, devo tutelarmi».
Dal canto suo Giuseppe Martina, dirigente del Cadimare, tiene a sottolineare: «La mia borgata è rammaricata perché sia il presidente della Lega, sia il comitato delle borgate, sia il garante del Palio, ossia il sindaco, non si sono presentati davanti alla Capitaneria, in segno di vicinanza alla nostra borgata. L’impressione evidente è che qualcuno ha remato contro il Cadimare, anche se non sappiamo chi e il perché. E poi spiace di non aver ricevuto alcun messaggio di solidarietà nei nostri confronti da parte delle altre borgate».