
Operatori sanitari in pediatria (foto d'archivio)
La Spezia, 14 aprile 2022 - Dal Gaslini di Genova al Gaslini della Liguria. Potrebbe essere una rivoluzione il progetto dell’estensione dell’ospedale pediatrico della Lanterna a livello regionale: interesserà anche i reparti di pediatria e neonatologia della Asl 5, con la creazione di un nuovo polo di eccellenza alla Spezia. Tanti i temi sul tavolo: ne abbiamo parlato con il direttore della struttura di missione della sanità regionale Giuseppe Profiti.
Quali cambiamenti per il personale?
"Stiamo lavorando per definire il passaggio, in accordo con i sindacati, e allineare procedure e aspetti di carattere amministrativo: saremo pronti entro il 31 maggio, in modo che dal 1° luglio diventi effettivo il passaggio di consegne. Il personale diventerà, così, dipendente del Gaslini e per molti sarà un ritorno a casa. I salari saranno salvaguardati ed escludiamo variazioni, che potrebbero interessare soltanto i premi di produttività. C’è anche un altro aspetto da considerare, la difficoltà diffusa di attrarre personale dopo la pandemia: la prospettiva di lavorare per un centro di eccellenza, potrebbe facilitare le cose. Un giovane pediatra sceglie quello che gli garantisce più possibilità: ricerca, formazione e contesto in cui crescere".
Il Gaslini spezzino si candida ad attirare pazienti da un ampio bacino di utenza. Potrebbe, quindi, servire più personale, oltre che posti letto: cosa è previsto in quest’ambito?
"Riguardo il possibile incremento di personale, si applicheranno gli standard del Gaslini, già impiegati nella prassi quotidiana e nelle procedure organizzative, con monitoraggio della casistica e dei bisogni. Se l’ospedale riterrà di avere una mancanza di personale, farà un concorso o valuterà al suo interno dei trasferimenti e ci potrebbe esser anche una rotazione degli specializzandi. Spezia diventerebbe strategica ed il bacino di utenza si dilaterebbe fino alla Toscana e a Parma: vero è che gli interventi più delicati dovrebbero esser lasciati a Genova, ma questo distaccamento dovrebbe diventare a ruota il secondo polo più importante".
Intende che ci sarà anche un allargamento dei servizi?
"Perché no? Ad esempio, ci potrebbe esser l’attivazione di ambulatori specialistici giornalieri"
Oggi pediatria e neonatologia. Domani anche altri reparti?
"La prima fase riguarderà, appunto, pediatria e neonatologia: al momento, non si prendono in considerazione altri reparti, cosa che potrebbe avvenire in futuro".
Ci sono state polemiche su una presunta privatizzazione.
"Non sussiste il pericolo: il Gaslini, come il San Martino, è un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico; quest’operazione è come una cessione di un ramo d’azienda e non sarebbe stato possibile farla da pubblico a privato".
L’indotto, intorno a un ospedale pediatrico, è sicuramente importante: quali partite potrebbero aprirsi?
"Pensiamo solo al fatto che gli ospedali pediatrici fanno muovere intere famiglie, oltre al fatto di dare un’eccellenza ai residenti: mi aspetto che anche in questo territorio le fondazioni e le associazioni si mobilitino ancor di più per accompagnare questa nuova presenza".
Davanti a questa eccellenza, stride lo stato delle strutture: come vi attrezzerete?
"Non sarà un allargamento così repentino: credo che serviranno almeno 3-4 anni e a questo punto, potremo iniziare a guardare al nuovo Felettino".