
Nuovo logo bocciato dai tifosi "Non rispetta la tradizione Bisogna porre subito rimedio"
di Fabio Bernardini
Non si placa la protesta dei tifosi aquilotti per il nuovo logo coniato dallo Spezia. Una bocciatura senza appello che ingenera ulteriore amarezza e delusione nel popolo spezzino dopo l’amarissima retrocessione della squadra in Serie B. A farsi interprete dell’insofferenza comune è Massimo Lombardi del club ‘Orgoglio Spezzino’: "Come club siamo assolutamente contrari al nuovo logo. Se era improcrastinabile un cambiamento, sarebbe stato opportuno salvaguardare la tradizione di Spezia e la passione popolare. Il nuovo simbolo è un corpo estraneo, non appartiene alla città. Andava interpellata la tifoseria, lo Spezia dovrebbe rimediare perché si tratta di un logo che non interpreta la storia individuale e collettiva di noi tifosi". Michele Dauria minaccia di non abbonarsi: "Dopo 29 anni ininterrotti di abbonamento non sottoscriverò la tessera. Dopo gli errori della scorsa campagna abbonamenti e la retrocessione della squadra in Serie B, il club avrebbe dovuto dare un segnale di vicinanza alla comunità spezzina. Invece, questo logo crea un solco ancora più grande con i tifosi perché non c’entra assolutamente nulla con la nostra storia". Dello stesso avviso Alessandro Maggiorelli: "Il nuovo logo non mi piace in quanto segna un distacco troppo netto con il passato. I segni distintivi della tradizione non vanno toccati. Viviamo un’epoca in cui si stanno perdendo tutti i valori, per questo il logo di una squadra di calcio ricca di storia come lo Spezia non può prescindere dalle origini e dalle tradizioni che tramandano la passione per la maglia bianca. Inoltre la grafica ricorda alcuni simboli riconducibili a un periodo storico che è meglio non ricordare anche se non ho dubbi sulla buona fede del creatore in questo senso. Forse un consulto con i tifosi sarebbe stato opportuno. Il mio auspicio è che si possa porre rimedio subito anche nell’interesse dello Spezia, vedi merchandising". Gianluca Gavini non fa sconti: "Non ci chiamiamo Milan, Inter, Juve o Roma che possiamo permetterci di cambiare logo per una questione di marketing, noi siamo una piccola realtà radicata ai nostri simboli, a ciò che più ci rappresenta. Per qualcuno un simbolo non vuole dire nulla, per noi rappresenta tutto, più della categoria in cui si gioca. Il logo non andava cambiato, questo non mi rappresent". Bocciatura anche nelle parole dello storico Alessandro Botti: "È un logo che rompe rispetto alla tradizione. Non mi piace molto ma ci si farà l’abitudine. La perdita del riferimento al 1906 toglie tanto della storia dello Spezia, mi sembra un autogol". Rimprovera la mancanza di coinvolgimento dei tifosi Giulia Carino: "È stato commesso un errore strategico perché sarebbe stato opportuno fare una sorta di referendum su due o tre opzioni senza imporre dall’alto la scelta. Difficile, a questo punto, tornare indietro presumendo che i prodotti del marchandising saranno già coniati con il nuovo logo". Deluso Fabrizio Pinotti: "Logo figlio di questa società moderna, mi ricorda i Trasformers. Pur comprendendo il tentativo di raffigurare diversi significati stilizzandoli e che ogni opinione è puramente personale, non riesco a sentirmi rappresentato da questo simbolo". Glauco Bologna guarda avanti: "A primo impatto è sicuramente difficile da digerire perché è completamente distante dal logo precedente al quale eravamo tutti affezionato. Lo stile moderno non a tutti piace, così come non piace il fatto che non ci sia 1906 che certifica la nostra lunga storia. In futuro magari ci abituiremo". Deluso Loreno Cecchi: "Un logo che non rispecchia il senso di appartenenza della tifoseria, è scomparso 1906 alla faccia della tradizione. Dov’è l’ispirazione alla territorialità e alla tifoseria?". Plaude, invece, al cambiamento Luca Gandolfi: "D’impatto il nuovo logo non mi è piaciuto, poi guardandolo brandizzato ho iniziato ad apprezzarlo".