REDAZIONE LA SPEZIA

Nuova vita per i Falaschi. Assegnata l’area accoglienza. Sarà gestita dalla Marama

La società di Marina di Carrara si occuperà dell’organizzazione del ristoro esterno agli scavi. Dopo tre proroghe è stata affidata la conduzione dello spazio, molto utilizzato dai turisti.

Nuova vita per i Falaschi. Assegnata l’area accoglienza. Sarà gestita dalla Marama

"È un luogo bellissimo, pieno di opportunità. E noi le vogliamo esplorare". Fa ben sperare l’approccio di Stefano Cucurnia, della società Marama di Marina di Carrara, che si è aggiudicato la gara per l’affidamento in concessione del fabbricato di accoglienza e punto ristoro dell’Area archeologica di Luni in via Falaschi. "Una gara sofferta – spiega il sindaco Alessandro Silvestri – con tre proroghe. I sopralluoghi sono stati una ventina, ma le prime due gare sono andate deserte. Complice anche la macchinosità della piattaforma on line Mepa su cui andavano caricate le domande". All’ultima, scaduta il 5 luglio, i candidati sono stati tre. E da ieri c’è il vincitore ufficiale. A quando l’inaugurazione? "Chiusa da novembre 2023 - dice Cucurnia - la struttura ha bisogno di una bella sistemata. Faremo di tutto per aprire per ferragosto. Per ora con apericene, degustazioni, musica. Poi penseremo anche ad altro". In libertà, perché la concessione lo permette. "Per noi l’importante – prosegue il sindaco Silve stri - è garantire una buona accoglienza ai circa 25mila visitatori che ogni anno raggiungono l’area".

Con aperture che rispettino quelle dell’area archeologica e la possibilità per tutti, non solo per gli avventori del ristoro, di utilizzare servizi igienici e strutture per pranzare al sacco. "Una volta garantiti questi due vincoli – aggiunge Silvestri – il gestore potrà organizzare le attività di ristorazione, feste e altre iniziative che riterrà più opportune per trovare una sua economicità d’impresa". La concessione ha durata di sette anni e stabilisce un canone di 700 euro mensili (8.400 più Iva l’anno, 58 mila 800 per la durata della concessione). Aggiungendo le atre voci di spesa, la stima dei costi annuali è in media di 86.400 euro. Quanto alle entrate, il calcolo delle vendite prevede un incasso medio annuo di 106mila euro con un guadagno medio annuo di 19.600 euro che, moltiplicato per i sette anni della durata, attesta il valore complessivo della concessione a 137.200 euro. La concessione prevede inoltre che, all’interno della struttura, il Comune tenga un’area di 9 metri quadrati per ospitate un moderno Punto informazioni. "Avrà pannelli digitali - conclude Silvestri - con informazioni utili e un QR per accedere sul proprio smartphone alla mappa del sito archeologico". Progettazione, direzione lavori ed elaborazione grafica di testi e pannelli sono stati affidati all’architetta Chiara Dazzi di Reggio Emilia per un impegno di spesa di circa diecimila euro.

Altri progetti?

"Ampliare la capienza dell’anfiteatro. I suoi duecento posti sono pochi rispetto al pubblico che spesso rimane escluso dalla fruizione degli eventi che ospita. Vorremmo portarli almeno a cinquecento. Non sarà facile. I vincoli sono tanti. Ma sono fiducioso. Penso che a furia di confrontarci, troveremo la soluzione".

Alina Lombardo