Novità portate dal mare. Arriva il granchio blu in piazza del mercato: "Ottimo per il risotto"

Saitti è il primo a venderlo: il costo va dagli 8 ai 10 euro al chilo "Tanti clienti sono rimasti soddisfatti, altrove sta facendo danni. Mi auguro che qui non si diffonda come accaduto nell’Adriatico".

Novità portate dal mare. Arriva il granchio blu in piazza del mercato: "Ottimo per il risotto"

Novità portate dal mare. Arriva il granchio blu in piazza del mercato: "Ottimo per il risotto"

Il mercato ittico di una città di mare non poteva permettersi di rimanere indietro. Così, da qualche settimana, tra i banchi di piazza Cavour ha fatto capolino anche lui: il granchio blu, diventato in pochi mesi protagonista, dapprima denigrato per via dei danni provocati agli ecosistemi marini locali, ora apprezzato... sulle tavole di molti italiani. Un passo relativamente breve, che Spezia non ha mancato di compiere. Il merito è di Giorgio Saitti, il primo commerciante di piazza del mercato a vendere il granchio blu. Arriva direttamente dall’alto Adriatico, laddove la sua proliferazione nei mesi scorsi ha coinciso con danni enormi alla mitilicoltura locale e non solo. L’esordio spezzino del crostaceo alieno, arrivato nel Mediterraneo dalle coste atlantiche del continente americano attraverso le navi portacontainer, è stato buono: molti, attratti dalla novità e spinti dalle recensioni online di molti chef, non hanno esitato ad acquistarlo. Il prezzo? Dagli 8 ai 10 euro al chilogrammo. "Molti li hanno acquistati, attratti dalla novità e dalla curiosità" conferma Giorgio Saitti, il primo a commercializzare il granchio blu in piazza del mercato. "Tanti, dopo averli acquistati una prima volta, poi ritornano soddisfatti ad acquistarne altre. È venuto a comprarli anche il titolare di un ristorante di Porto Venere, che li utilizza per farci il risotto. Li ho provati anche io, e secondo il mio parere sono anche più buoni dell’astice – spiega –. Io consiglio ai miei clienti di cucinarlo con le linguine, o di farci un risotto. Si tratta di un ottimo prodotto, che rimane vivo anche due, tre giorni". Resistenti e combattivi: servono guanti spessi, ai pescivendoli, per tenere a bada i colpi di chela del crostaceo blu.

"Sono molto aggressivi, bisogna sapere come prenderli" dice Giorgio mentre mostra un esemplare che sfiora gli otto etti di peso, e che finisce ben presto impacchettato e consegnato a una signora cinese. Stessa sorte, pochi minuti dopo, per tre granchi di peso decisamente inferiore, consegnati a una giovane coppia arrivata da fuori provincia per acquistare la novità del momento. Una novità che è anche un problema: sull’altro versante del Paese, quello adriatico, sta creando enormi danni all’ecosistema marino, ed è la causa delle perdite economiche importanti subite in questi mesi dai mitilicoltori. "Speriamo che non diventi un problema anche per noi – ammette Giorgio Saitti –. I granchi blu li ho acquistati proprio da lì, da Jesolo: in quella zona sta causando tantissimi danni. Nel Polesine purtroppo ha fatto sfracelli, mettendo a rischio molte aziende. É vero che ne hanno pescati alcuni anche qui, ma mi auguro che questo fenomeno nel nostro mare rimanga circoscritto a pochi esemplari: il polpo è un suo antagonista naturale, e ne abbiamo in abbondanza nel nostro golfo, speriamo bene". Una moda in espansione, che ha visto reattivi anche un altro commerciante della piazza, Zohair Mannan, il cui banco da qualche giorno offre non solo orate e gamberi, ma anche i granchi blu, racchiusi in alcune reti. Non a tutti, in verità, in piazza del mercato paiono apprezzare l’ultima novità: è bastato chiedere un po’ in giro tra i banchi dei pescivendoli per sentirsi di re che "no, noi i granchi blu non li vendiamo. Sono una moda, destinata a passare. E poi, in Italia ci sono tanti pesci e tanti granchi buoni...".

Matteo Marcello