Sono passati tre giorni e ancora la questione cinghiali tiene banco. E i danni si cominciano a contare. Parco e attività chiuse e chissà per quanto, disinfestazione quando la storia sarà finita, rimpallo di responsabilità per chi deve decidere e anche una persona che è stata fermata per aver tentato di liberare gli ungulati. Purtroppo continuano le scene di insofferenza al parco della Maggiolina, un polmone verde cittadino che chissà quando potrà essere di nuovo aperto e disponibile per anziani e bambini. Ma ora il problema maggiore è cosa fare degli animali. Abbiamo raccolto il parere di un veterinario da oltre venti anni che opera alla Spezia, il dottor Enrico Frunzo, queste le sue considerazioni.
"Premetto che essendo un veterinario, ci tengo alla cura e al benessere di tutti gli animali, e capisco che prendere una decisione risulti difficile. Da una parte la scienza medica, dall’altra le ragioni degli animalisti e della sensibilità verso chi ama gli animali. Ma con un distinguo da fare. Non sono animali da compagnia e la loro tutela va fatta nel giusto modo e nelle giuste sedi: per loro sono l’habitat naturale. Qui sta il problema. Il controllo del ripopolamento. Se non si interviene su ciò, il problema non sarà mai risolto e se gli ungulati saranno mal protetti continueranno a scorrazzare e creare problemi. E anche dal punto di vista del dopo. Potrebbero sorgere problemi di salute venendo a contatto con terra o strutture contaminate. Quindi non semplice da risolvere". Un consiglio a chi staziona da giorni al parco? "Non portate nè acqua, nè frutta, nè altro cibo, altrimenti anche se allontanati ritorneranno". La soluzione migliore? "Purtroppo e lo dico a malincuore, ma è il gesto che nessuno vorrebbe, ma che in questa situazione è necessario e l’unico mezzo per risolvere la questione prima che sia incontrollabile davvero".
Marco Zanotti