REDAZIONE LA SPEZIA

Un’altra attività storica chiude i battenti. "Nel commercio vive chi si distingue"

Claudio Bonini, titolare di Tuttomoda, racconta la storia del suo negozio

Claudio Bonini insieme alla moglie Francesca Bordigoni

La Spezia, 22 dicembre 2018 – E' cresciuto dentro a quel negozio di abbigliamento annusando i maglioni che il padre Umberto Bonini metteva in vendita, battendo a macchina i prezzi da esporre in vetrina nel doposcuola e ora, dopo tanti anni di meritate soddisfazioni, sta per chiudere i battenti. A parlare del negozio (storico) Tutto moda di via XXIV maggio 51, quello in cui ha trascorso gran parte della sua vita, è il titolare Claudio Bonini che – insieme alla moglie Francesca Bordigoni – si aggira tra scaffali ricolmi di articoli di abbigliamento tra il classico e il semiclassico: "Ad aprire l’attività è stato mio padre Umberto nel 1961 – inizia la storia, Claudio – e all’inizio non era in questa sede, ma qui affianco. Dal ’72 ci siamo trasferiti dove siamo adesso e io, dopo aver collaborato per diverso tempo, ho iniziato a gestire il negozio". Gli articoli messi in vendita sono mirati a un target ben preciso: la taglia più bassa che si può reperire in negozio è la 46, la più grande la 75 (una misura che copre 1 metro e mezzo di circonferenza, ndr). La specializzazione di Tutto moda sono dunque le taglie forti.

"All'inizio vendevamo capi anche per donne e bambini, ma con il tempo abbiamo escluso questi due rami e abbiamo deciso di specializzarci nel vestiario da uomo – continua –. Abbiamo iniziato a perfezionarci, scartando i prodotti meno validi e puntando molto sulla qualità e sul prezzo». Ora, però, con la chiusura della storica attività, un altro pezzo del commercio spezzino si disperde mentre i clienti più affezionati faticano ad accettarlo. «Il commercio oggi è una valle di lacrime, sta andando a rotoli – commenta la situazione –. Ci sono catene di spese insostenibili». Per non parlare dei siti di vendita online che hanno dato una ‘zappa’ sui piedi a chi lavora nei negozi fisici, a contatto con i clienti. Un modo di lavorare totalmente diverso che nel tempo ha saputo lasciare l’impronta nei cuori della clientela più affezionata: «Spezia perde un punto di riferimento per l’uomo che veste ‘grande’ – conclude dal suo negozio –. In questi giorni tanti clienti ci fanno i complimenti per il nostro lavoro e si rammaricano perché non sapranno più dove andare".

Giulia Tonelli