Spunta l’idea di una mini-Pontremolese

Proposto un tavolo interregionale per avviare opere sui binari di scambio e sulle stazioni in attesa di affrontare il nodo del tunnel di valico

Peracchini, Toti, Roncallo e Di Sarcina

Peracchini, Toti, Roncallo e Di Sarcina

La Spezia, 21 gennaio 2020 - La Pontremolese? «La Regione Liguria è disponibile a un tavolo di lavoro interregionale, puntando a un percorso per gradi, con una road map che preveda i primi interventi su binari di scambio e stazioni, lavorando nel contempo sulle tariffe con le Ferrovie per garantire la massima operatività, e poi affrontare il nodo dei tunnel di valico». Una sorta di mini-Pontremolese in attesa del progetto complessivo che richiede tempi più lunghi. Il messaggio che il governatore Giovanni Toti ha portato ieri nella sua visita in città, dove ha incontrato la comunità portuale nella sede di Adsp, è sostanzialmente questo, per quanto anche il tema di Enel e turbogas sia tornato ad accendere il dibattito politico (come riferiamo a parte).

Sul raddoppio della linea Toti ha ribadito che «la ferrovia rappresenta un elemento fondamentale per lo sviluppo del porto della Spezia e la Pontremolese deve essere inserita nelle reti TEN-T e diventare prioritaria in Europa nel 2023. Un periodo nel quale il ruolo di Regione Liguria sarà ancora di più fondamentale se riesce a mettere insieme le volontà delle regioni limitrofe, per avere un consenso comune e presentarsi ai tavoli di revisione delle reti Ten con un consenso interregionale». Il confronto con la comunità del porto ha visto la presenza, fra gli altri, dell’assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone, della presidente dell’Ap Carla Roncallo, assieme al segretario generale Giuseppe Di Sarcina, della parlamentare Manuela Gagliardi e del sindaco Pierluigi Peracchini.

Un faccia a faccia che si è allargato anche ad altri temi, come i dragaggi, indicati da Giorgio Bucchioni, presidente dell’associazione degli agenti marittimi, come un’esigenza imprescindibile per lo sviluppo dell’economia portuale. Di qui l’invito alla Regione «a darsi da fare», auspicando, dopo lo sforzo compiuto dall’apparato pubblico per il ponte Morandi, che lo stesso impegno sia dedicato alle infrastrutture spezzine, «tenendo presente che – ha aggiunto – la burocrazia e la Toscana non ci sono favorevoli». Sul tema dragaggi, la presidente Roncallo ha assicurato che «non siamo fermi, come Adsp stiamo procedendo», anche se gli interventi devono essere contestuali a opere di allargamento degli spazi.

Delle criticità del porto si è fatto interprete anche Andrea Fontana, presidente degli spedizionieri («Non intendiamo piangerci addosso, navighiamo a vista, risolvendo molti problemi, ma siamo preoccupati»).

Nicola Carozza, dirigente Confartigianato, si è detto favorevole all’idea avanzata dal sindaco di Lerici Leonardo Paoletti di un sostegno della Regione per realizzare infrastrutture che permettano un trasporto marittimo continuativo nel Golfo, magari partendo da un aggiornamento dello studio di fattibilità elaborato anni fa. Allargando poi il discorso «all’esperienza molto positiva, che auspichiamo venga confermata dalle compagnie da crociera, delle reti e dei consorzi di imprese che hanno la possibilità di vendere direttamente ai crocieristi servizi turistici del territorio».

A chiedere che la Pontremolese cambi nome, diventando Linea Tirreno-Brennero, è stato invece il direttore regionale di Cna, Angelo Matellini, mentre Pier Gino Scardigli (Assonautica) ha a sua volta rilanciato l’esigenza, sul tema Pontremolese, di un tavolo con l’Emilia e la Toscana per consentire «una visione comune e un consenso allargato».