
"Non luogo a procedere per intervenuta remissione tacita di querela". E’ la sentenza emessa nei giorni scorsi dal giudice Fabio Curatola nei confronti di Igor Zaniolo, indimenticato attaccante dello Spezia Calcio, nonché padre di Nicolò punta di diamante della Roma e della nazionale italiana.
E’ la fine di un incubo per un’accusa di minacce, episodio che sarebbe accaduto il 14 maggio 2018, in seguito al quale uno spezzino che ora ha 57 anni, aveva presentato denuncia nei confronti dell’ex calciatore. Nello specifico Igor Zaniolo, mentre si trovava nel bar di famiglia in viale Italia, avrebbe "lanciato una brioche contro il suo interlocutore, dicendogli che lo avrebbe schiacciato alla parete, invitandolo ad uscire all’aperto, a mo’ di sfida, e andandogli incontro con fare minaccioso".
Un’accusa che l’ex attaccante dello Spezia ha sempre respinto categoricamente, facendosi difendere in giudizio dagli avvocati di fiducia Massimiliano Leccese e Fabrizio Ricciardi. C’erano anche due testimoni che avevano rilasciato dichiarazioni in cui i fatti venivano esposti in modo diverso a quello del denunciante. Il 57enne spezzino il 15 maggio 2018 si era rivolto alla caserma della guardia di finanza per sporgere querela contro Igor Zaniolo. Nella denuncia l’uomo dichiarava che l’ex attaccante dello Spezia sarebbe intervenuto contro di lui per prendere le difese della moglie, con la quale il querelante avrebbe avuto un diverbio all’interno del locale. Quando il 57enne è tornato nel bar, di cui si è dichiarato cliente abituale, sarebbe stato aggredito verbalmente da Igor Zaniolo che gli avrebbe anche lanciato contro una brioche. Il querelante, che aveva nominato suo difensore di fiducia l’avvocato Fabio Zanelli, aveva anche dichiarato espressamente di opporsi all’emissione di un decreto penale di condanna, nell’ipotesi in cui per il reato denunciato, l’autorità giudiziaria avesse deciso di applicare solo una pena pecuniaria. Ma in seguito alla querela della parte offesa e al successivo atto di citazione a giudizio della procura presso il tribunale della Spezia, il denunciante non si è mai presentato in aula.
Pertanto il giudice Fabio Curatola, rilevando il palese disinteresse della presunta parte offesa alla prosecuzione del processo, non avendo mai espresso volontà nella prosecuzione, ha ritenuto l’accettazione tacita alla remissione di querela, non sussistendo motivi per proseguire l’azione penale.
Massimo Benedetti