Manutenzioni senza piano Controlli parziali

"Il progetto esecutivo non conteneva il piano di manutenzione, documento essenziale ai sensi del Dpr 55499". Lo scrivono i periti nell’ambito di un lungo elenco di lacune accertate. Fra queste: il progetto esecutivo non è mai stato sottoposto a verifica per la validazione da parte

del RUP. Anche il collaudo è risultato parziale: manca agli atti il check ’dinamico’, mentre il collaudatore statico "non ha constatato la difficoltà di serraggio di almeno 4 bulloni". Assenti le autorizzazioni ad alcune opere effettuate in subappalto, fermo restando che chi ha eseguito i lavori ha comunque rispettato il progetto, carenze comprese. C’è poi, al di là dell’assenza del piano, il nodo-manutenzioni: "Il concessionario del ponte mobile (il consorzio nautico) non ha svolto le attività di vigilanza, ispezione e

manutenzione richieste dalla circolare del Ministero L.P. 25 febbraio 1991 n. 34233,

che avrebbe consentito di evidenziare la presenza di bulloni con il gambo rotto". Gli operatori del consorzio hanno continuato a manovrare il ponte mobile in permanenza delle condizioni di malfunzionamento, fra le quali "evidenti e importanti fenomeni oscillatori durante la fase di aperturachiusura del ponte". Il comportamento è perdurato nonostante plurime segnalazioni del consorzio (e da terzo) all’Authority. Questa non ha mai preso provvedimenti; per ultimo, sulla base dell’esito del controllo del marzo 2021, disposto a seguito di un incidente sul ponte: non emerse alcuna criticità; ma i bulloni non furono, nemmeno allora, attenzionati.

"Ciò ha determinato - scrivono i periti - una moltiplicazione delle sollecitazioni ripetute sui bulloni, che hanno portato alla rottura per fatica di alcuni

di essi e a una riduzione della sezione resistente complessiva dei bulloni, al punto

che la loro resistenza è diventata inferiore alle sollecitazioni, determinando la

rottura dei bulloni rimasti e il crollo del ponte".

C.R.