REDAZIONE LA SPEZIA

Liguria risparmia il suolo. Premiata la rigenerazione

I dati forniti dall’Ispra hanno promosso la filosofia adottata dalla regione . Tra gli esempi virtuosi anche il progetto di riutilizzo dei casolari di Marinella.

Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e l’assessore Marco Scajola

Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e l’assessore Marco Scajola

Rigenerare l’esistente senza consumare ulteriore suolo. La Liguria ha messo in pratica il principio della salvaguardia dall’avanzare del cemento ottenendo il primato nazionale secondo la relazione presentata da Ispra, l’istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale. E’ risultata infatti la Regione italiana che nel periodo 2022-2023 ha consumano meno suolo provvedendo alla scelta urbanista del riutilizzo di strutture già esistenti. Un esempio virtuoso supportato dai numeri: ammonta infatti a 0,07 il consumo di suolo in Liguria ed è il più basso se raffrontato con il dato nazionale (0,34%) e con quello del nord ovest (0,27). Inoltre è la regione che nello stesso periodo temporale ha registrato il minor consumo di suolo pro capite, pari a 0,18 metri quadri per abitante, rispetto all’1,09 a livello nazionale. In pratica dal 2015 a oggi la percentuale di suolo consumato in Liguria è pari allo 0,5% a fronte di una crescita italiana dello 0,15%. Tra gli esempi di riutilizzo dell’esistente per procedere alla creazione del nuovo c’è il borgo di Marinella. Dal 2021 Regione Liguria ha investito oltre 30 milioni di euro in rigenerazione urbana per finanziare 131 interventi ai quali vanno aggiunti i tre maxiprogetti: la demolizione delle dighe di Begato, la riqualificazione ambientale del centro storico della Pigna di Sanremo e il progetto di recupero del borgo marinaro del Comune di Sarzana che prevede il riutilizzo dei vecchi fabbricati inutilizzati e abbandonati. "Questi dati – ha commentato il presidente Marco Bucci – confermano ancora una volta che noi non siamo abituati a parlare ma a fare. La Liguria ha cambiato marcia non siamo quelli delle frasi fatte, dello zero cemento ma siamo quelli degli interventi intelligenti e necessari". Fare senza consumare ulteriore spazio: un concetto ribadito dall’assessore alla rigenerazione urbana Marco Scajola.

"La strada tracciata è quella giusta – aggiunge – e intendiamo portarla avanti. Raccogliamo i frutti di un grande lavoro, portato avanti in questi anni, dimostrando come si possa fare senza consumare. Siamo diventati un modello, a livello nazionale, per ciò che concerne la riqualificazione, il recupero e il miglioramento di edifici, vie, piazze, quartieri senza nuovo consumo di suolo". Tra i meriti del riconoscimento virtuoso è stato riconosciuto quello della legge regionale 23 del 2018 che ha individuato la rigenerazione quale alternativa strategica al consumo di suolo, allo scopo di favorire il miglioramento della qualità ambientale, paesaggistica e architettonica fino al recepimento del Piano Casa che ha garantito tutela del territorio. Proprio attraverso il Piano Casa l’ente ha generato un volano economico, in investimenti privati, di circa 495 milioni di euro dal 2016 a oggi.

Massimo Merluzzi