REDAZIONE LA SPEZIA

Levanto, il pronto soccorso vicino alla chiusura

A partire dal 15 gennaio. Delbene: "Purtroppo non sarà soltanto di notte, ma anche durante il giorno"

Il pronto soccorso dell’ospedale San Nicolò di Levanto rischia la chiusura a partire dal prossimo 15 gennaio. E’ quanto emerso durante il consiglio comunale straordinario che si è svolto il 23 dicembre su richiesta di Azione Civica Indipendente assieme ad altre forze di opposizione. "Dopo il consiglio comunale straordinario di giovedì sera – afferma Stefano Delbene, capogruppo per Levanto Azione Civica Indipendente – dobbiamo purtroppo prendere atto che i timori da noi manifestati lo scorso agosto sulla chiusura del pronto soccorso dell’ospedale San Nicolò, non solo si sono rivelati fondati, ma sono stati persino troppo ottimistici: ciò che infatti è emerso, in estrema sintesi, è che il pronto soccorso non solo rischia la chiusura notturna, ma anche durante il giorno.

Noi ne avevamo già parlato lo scorso agosto, e il sindaco aveva risposto che il punto di primo intervento non avrebbe subito alcun ridimensionamento. Oggi si scopre che la situazione che emerge pare essere molto più grave di quanto già temuto, e che la chiusura potrebbe diventare realtà già dal prossimo 15 gennaio".

"Negli ultimi 15 mesi – prosegue Delbene – l’amministrazione comunale si è occupata di gestione ordinaria, documentando il tutto con enfasi e dovizia di particolari a favore di social network. Ma sull’ospedale le risposte sono state vaghe, insoddisfacenti, poco chiare. Il San Nicolò ha già pagato prezzi altissimi per colpa della politica. Levanto – Azione Civica Indipendente non permetterà che a pagare siano, ancora una volta, i cittadini di Levanto e quelli dei vicini paesi della riviera. Siamo pronti alla mobilitazione pubblica, al di là delle divisioni di parte e di partito, per difendere il nostro ospedale. E invitiamo tutti a fare la loro parte".

In paese sta iniziando a serpeggiare una certa preoccupazione, perché con la chiusura notturna del pronto soccorso, l’unico servizio garantito è quello della Croce Rossa, che però ha un solo mezzo disponibile durante la notte e non può essere sufficiente. L’Asl 5 ha finora ’tamponato’ la carenza di personale inserendo dei medici ’a gettone’, ma il servizio potrebbe non essere più garantito con continuità dal prossimo 15 gennaio. Adesso si attende una risposta da parte di Giovanni Toti, nel suo ruolo di assessore regionale alla Sanità, al quale è stata inviata una lettera la vigilia di Natale con l’invito a partecipare al consiglio comunale straordinario che giovedì sera, non a caso, non è stato chiuso ma è rimasto aperto proprio in attesa della partecipazione di Toti, non appena gli impegni glielo permetteranno.

Massimo Benedetti