MATTEO MARCELLO
Cronaca

Le insidie della strada. Motociclista ferito. Provincia condannata

Respinto l’appello dell’ente contro la sentenza del tribunale della Spezia. I giudici: "Doveva sincerarsi delle condizioni di viabilità". Risarcito il centauro.

Le insidie sull’asfalto al centro della contesa giudiziaria tra un motociclista residente in Val di Vara e la Provincia, con quest’ultima che si è vista respingere il ricorso in appello a Genova (. foto di repertorio

Le insidie sull’asfalto al centro della contesa giudiziaria tra un motociclista residente in Val di Vara e la Provincia, con quest’ultima che si è vista respingere il ricorso in appello a Genova (. foto di repertorio

"Era la Provincia che doveva sincerarsi delle condizioni di viabilità della strada e porre in essere gli interventi conseguenti, non certo l’utente della strada, che si è trovato all’improvviso di fronte ad una insidia non segnalata con nessuna indicazione di

pericolo". Con questa frase netta, la seconda sezione civile della Corte d’Appello di Genova ha respinto il ricorso della Provincia della Spezia contro la sentenza con cui, due anni fa, il tribunale civile della Spezia aveva condannato l’ente di via Veneto a rifondere tutti i danni patiti da un motociclista caduto a causa della scarsa manutenzione della provinciale 10 ’della Val di Vara’. L’episodio era avvenuto nel territorio comunale di Calice al Cornoviglio, nella corsia in direzione Follo, all’alba del 24 luglio del 2018. L’uomo, un cinquantenne residente in Val di Vara, come ogni mattina si stava recando al lavoro a bordo della sua motocicletta Bmw, percorrendo come di consueto la provinciale della Val di Vara, quando all’improvviso perdeva il controllo del mezzo a causa della presenza sulla sede stradale di ghiaia, pietrisco e frammenti di roccia sedimentaria – insidie sulle quali l’ente non era intervenuto, e che non erano state segnalate da alcun cartello –, rovinando a terra e procurandosi lesioni. Una caduta dolorosa, che aveva costretto l’uomo a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale San Bartolomeo di Sarzana per la medicazione delle ferite al ginocchio, alla caviglia e al gomito. L’uomo non esitò a bussare al tribunale della Spezia con la richiesta di risarcimento danni, con il giudice Adriana Gherardi che, all’esito della consulenza tecnica d’ufficio, aveva individuato nella Provincia la responsabilità esclusiva di quanto accaduto, condannando l’ente di via Veneto a risarcire una comma complessiva di poco superiore agli 11mila euro, oltre alle spese legali: nel dettaglio, l’ente era stato condannato a pagare 1027,50 euro per danno non patrimoniale, 100 euro per le spese mediche sostenute dal centauro, nonché al pagamento della somma di 7921,32 per i danni causati alla motocicletta. La Provincia non ci ha pensato due volte a impugnare la sentenza alla Corte d’Appello, ma anche i giudici genovesi hanno dato torto all’ente, rigettando l’appello e condannandolo alla rifusione delle spese legali, pari a 2.906 euro.

Matteo Marcello