
Sandrina Cesari, 86 anni compiuti, si laurea con lode in Lettere all’Università di Pisa
La Spezia, 2 dicembre 2023 – La candidata si siede di fronte alla commissione, discute la sua tesi – un elaborato intitolato ’Morte, metamorfosi e rinascita nell’avventure di Pinocchio’, rilegato con la copertina blu – e finalmente viene proclamata dottoressa in Lettere, con tanto di corona di alloro e di bollicine per brindare alla laurea con lode all’Università di Pisa. Una storia speciale per tutti coloro che la vivono, ma perché quella di Sandrina Cesari merita di esser raccontata nelle colonne di un giornale? La risposta è nella carta di identità: questa studentessa modello ha, infatti, tagliato il suo traguardo a 86 anni. Un sogno che si è realizzato a distanza di decenni: era, infatti, una giovane donna quando iniziò ad accarezzare questo desiderio finalmente realizzato. Ci si sono messi in mezzo la vita e la famiglia: così, questa spezzina nata a Follo, che ha commentato "Ci ho sempre pensato, ormai non ci speravo più" ha fatto centro.
E dire che aveva iniziato con profitto il suo cammino nella facoltà di Lettere antiche, interrotto dall’arrivo di Giorgia e Dario. E poi, anno dopo anno, il libretto restava nel cassetto e nel frattempo sono arrivati i nipoti Francesca, Leonardo, Isabel e Desiré. Ma i libri dov’erano? Perché non poteva riprenderli in mano al posto del mestolo e della forbice da giardinaggio? "Non importava a nessuno che prendessi la laurea, solo a me" dice la oggi dottoressa Cesari. Che però, in quel caso, aveva torto: due anni fa sono stati proprio i figli a prendere contatto con l’Università di Pisa per verificare i necessari adempimenti amministrativi e dare nuova forza al sogno della loro mamma.
Una mano l’ha data il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento: la segreteria ha decretato che gli esami erano in esubero rispetto al necessario e le rimaneva soltanto da dedicarsi alla tesi. Ma si sa, quando i desideri rischiano di avverarsi, a volte fanno paura: così, Sandrina ha dovuto vincere un’iniziale titubanza, prima di contattare la professoressa Francesca Fedi, docente di Letteratura italiana e sua futura relatrice. "Non avevo letto Pinocchio da bambina – spiega – l’ho fatto per i miei miei nipoti e l’ho amato. Non è solo un libro per bambini, anzi".
Da lì, la passione è entrata nell’elaborato decisivo. La commissione presieduta dalla professoressa Roberta Ferrari, direttrice del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica ha decretato l’ultimo atto di questa lunga attesa. Centodieci con lode, abbracci emozionati, fotografie, fiori, brindisi. "Non pensavo di farcela – ha aggiunto –, c’era sempre qualcosa da fare. Non mi pare vero". Invece, sì, lo ha fatto alla presenza di coloro per i quali ha messo da parte il suo grande progetto, compresa una piccola di tre mesi che un giorno potrà raccontare di aver assistito alla laurea della nonna.