La nave torna a salvare vite Niente sanzioni alla Barents

L’imbarcazione di Medici senza Frontiere aveva attraccato in porto sabato . In due giorni sono sbarcati 237 migranti tra cui 74 minori non accompagnati

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La Geo Barents, la nave di Medici senza Frontiere che nel pomeriggio di sabato aveva attraccato in porto, al molo di calata Artom, ha ripreso la via del mare. La destinazione, fa sapere la ong, è il "Mediterraneo centrale per una nuova missione". Il comandante della nave di Medici senza frontiere aveva richiesto nella mattinata di ieri il permesso di partire, subito dopo era arrivato il via libera della sanità marittima. In pressing per liberare la banchina anche l’Autorità portuale. Il terminal è infatti operativo e sono in arrivo altre navi che devono scaricare merci.

La nave di Medici senza Frontiere era arrivata a Spezia, in porto, sabato verso le 15.30 con a borgo 237 migranti salvati in tre diverse operazioni. Secondo il ‘decreto Piantedosi’ la Geo Barents dopo il primo salvataggio avrebbe dovuto raggiungere immediatamente il "porto sicuro" della Spezia perché il decreto non prevede salvataggi multipli. Cosa che il comandante non avrebbe fatto in ossequio al preciso obbligo degli Stati di salvare la vita in mare. Obbligo peraltro prevalente su tutte le norme e gli accordi finalizzati al contrasto dell’immigrazione irregolare. Il primo soccorso era avvenuto tra la Libia e la Sicilia alle 17 del 24 gennaio. Poi alle 3.40 del 25 gennaio era arrivata una seconda richiesta di aiuto. Il comandante aveva avvertito le autorità italiane senza però ricevere alcuna risposta. Non avendo la certezza che un’altra nave poteva intervenire la Geo Barents aveva affiancato alle 6.51 il natante in difficoltà davanti alle coste libiche. Poco dopo, alle 11.51, l’equipaggio ha operato un terzo salvataggio: a bordo di un gommone stracarico di migranti c’era una bambina di 11 mesi che piangeva, abbracciata alla madre di soli 17 anni. Una volta arrivata alla Spezia e sbarcati tutti i migranti (tra cui 74 minori non accompagnati, alcune donne incinte e alcuni feriti) il destino della nave di Medici senza Frontiere è rimastio in sospeso in attesa che le autorità prendessero una decisione in merito alla violazione o meno del decreto Piantedosi che, nel primo caso, avrebbe comportato il fermo amministrativo della nave fino a due mesi e una multa per il comandante che poteva andare da un minimo di 10 mila ad un massimo di 50 mila euro.

Il comandante della nave e il capo missione erano stati ascoltati dalla polizia lunedì, per circa 8 ore, per poi tornare alla nave senza che fosse comunicata alcuna sanzione. Oggi è arrivata la decisione delle Autorità competenti. La Geo Barents ha potuto così ripartire verso il Mediterraneo centrale, andrà direttamente in zona Sar ( ricerca e salvataggio) senza passare dal porto di Augusta come sembrava in un primo momento.