La nave da guerra "Trieste" arriva alla Spezia

L’allestimento sarà completato nello stabilimento Fincantieri per la consegna nel giugno del 2022. Polemiche e proteste a Castellammare di Stabi a per il trasferimento nel golfo anticipato di sei mesi

Nave Trieste, qui al momento del varo lo scorso maggio a Castellamare di Stabia

Nave Trieste, qui al momento del varo lo scorso maggio a Castellamare di Stabia

La Spezia, 7 gennaio 2020 - Arriverà nello stabilimento Fincantieri della Spezia probabilmente nella giornata di oggi, con sei mesi di anticipo sul previsto, la Trieste, nave da guerra multiruolo Lhd (landing helicopter dock, portaelicotteri d’assalto anfibio), candidata a essere la nuova ammiraglia della Marina Militare italiana al posto della Cavour. Varata a maggio nello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia, vedrà ultimato l’allestimento al Muggiano e sarà consegnata nel 2022.

L’anticipazione di sei mesi dello spostamento, in origine calendarizzato per giugno, ha suscitato proteste a Castellammare, dove gli operai sono anche scesi in sciopero: secondo stime dei sindacati, il trasferimento anticipato comporta una riduzione delle ore di lavoro che si tradurrebbe in circa 300 esuberi per l’indotto. Tant’è, sabato scorso la Trieste è salpata dal porto stabiese, blindato per evitare rischi. Sulla fiancata uno striscione: “Ciao Stabia. Grazie ragazzi. Jack sparrow e la banda”.

Dal punto di vista spezzino, l’arrivo in anticipo rappresenta una opportunità di ulteriore lavoro, sia per le maestranze dello stabilimento che per l’indotto. Al Muggiano dovranno essere ultimati l’allestimento tecnico e dei sistemi d’arma e eseguite le prove d’accettazione a mare per arrivare alla consegna nel giugno 2022. Per due anni e mezzo, dunque, la nave avrà base alla Spezia, in buona parte con equipaggio a bordo quasi a pieno organico. Al momento del varo erano già istallati tre cannoni 76/62 di ultimissima generazione, prodotti nello stabilimento Leonardo della Spezia, che, oltre al munizionamento di tipo tradizionale, sono configurati per operare la munizione guidata Dart e la munizione Vulcano 76 a guida Gps attualmente in corso di sviluppo. Leonardo, infatti, è fornitore e integratore dell’intero sistema di combattimento della nuova unità. Da parte di Mbda è prevista solo la predisposizione per l’eventuale futura installazione di sistemi missilistici di difesa aerea.

Il ponte di volo di 230 per 36 metri, con un’area di 7400 metri quadrati, ha 9 punti di decollo per elicotteri pesanti o per 4 caccia F-35B. Il ponte può ospitare, in piena operatività, 14-20 aeromobili. Sull’unità potranno operare gli elicotteri Leonardo Aw101 e Nh90 della Marina.

Sul fronte anfibio le capacità sono molto avanzate, comee principale arma dell’unità. Il secondo ponte, sotto l’hangar, con un’area di 2300 mq, ha un bacino allagabile 55 per 15 metri dimensionato per l’ingresso di 4 landing craft mechanical in grado di trasportare: 1 Ariete, 5 Iveco Lmv Lince o 1 Centauro, 1 Freccia o 300 soldati.

Avrà un ospedale con sale operatorie, laboratori di radiologia e analisi, gabinetto dentistico e zona degenza per 28 ricoverati gravi, per un totale di 700 metri quadrati. Potrà condurre operazioni anfibie e a lungo raggio, in teatro operativo, ma potrà anche essere impiegata per levacuazione di personale non combattente da territori esteri, operazioni di assistenza umanitaria e concorso in caso di calamità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA