REDAZIONE LA SPEZIA

La figura di Ettore Carozzo nel libro di Nicola Carozza Editore dell’antifascismo e popolare spezzino

La ricerca storica contribuisce a far luce sulla figura di Ettore Carozzo, editore dell’antifascismo e popolare spezzino che a Parigi portò avanti un’intensa attività intellettuale e politica negli anni di fuoco della dittatura. Merito degli studi di Nicola Carozza (in foto), docente stabile dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ligure, che ne ha ricostruito l’impegno in maniera inedita, partendo da fonti archivistiche. Il suo studio è stato pubblicato pochi giorni fa sul numero 2-2020, anno XII della rivista "Storia e Politica" dell’Università degli Studi di Palermo diretta dalla prof.ssa Claudia Giurintano. L’autore ha letteralmente scoperto l’attività di questo suo concittadino, nato il 23 novembre 1892, dedicandosi ai documenti e alla corrispondenza degli intellettuali antifascisti a Parigi, fuorusciti dall’Italia in opposizione al regime: Don Luigi Sturzo, Francesco Luigi Ferrari, Gaetano Salvemini, Francesco Nitti, Carlo Sforza. "Si restituisce così al dimenticato editore spezzino – commenta Carozza - il posto che gli spetta nella storia dell’antifascismo e del movimento cattolico italiano". Nel 1919 rispose all’appello lanciato da Luigi Sturzo "A tutti gli uomini liberi e forti" aderendo al Partito popolare italiano e, dopo aver insegnato all’Istituto Tecnico cittadino, emigrò a Parigi nel 1923. Oltralpe, si unì agli ex popolari, continuando a caldeggiare il ritorno alla democrazia in Italia, grazie ad una vasta e penetrante azione culturale. Nonostante il controllo serrato della polizia politica mussoliniana, Carozzo con la tipografia Librairie Moderne e la casa editrice Société des Éditions Contemporaines, si impegnò come editore: stampò e distribuì gran parte della letteratura antifascista più prestigiosa, aiutando gli esuli anche durante la Seconda Guerra Mondiale. Antifascisti e partigiani lo ricorderanno presente alla Spezia, dove morì nel 1951 a 59 anni.

Chiara Tenca