La Consulta omaggia la tenacia di Guerrizio

’Una donna per La Spezia’ alla portavoce del Tavolo delle povertà

La Consulta omaggia  la tenacia di Guerrizio
La Consulta omaggia la tenacia di Guerrizio

Occhi luminosi percorsi da un velo di timidezza. Poca voglia di raccontare di sé e di essere protagonista ma tanta energia da dedicare agli altri. Questa è Eloisa Guerrizio, portavoce del Tavolo delle povertà e presidente dell’associazione Buon Mercato, a cui ieri è stato consegnato il premio ’Una donna per la Spezia’, assegnato ogni anno dalla Consulta provinciale femminile a una donna che abbia contribuito con il suo lavoro e il suo impegno allo sviluppo e al bene del territorio. "Una scelta – spiega la presidente della Consulta, Elisa Romano – condivisa all’unanimità".

Ad arricchire la premiazione letture di brani e performance artistiche e musicali, in omaggio alla premiata e alla ’spezzinità’. Eloisa Guerrizio è una donna semplice, generosa, dal profondo impegno sociale e dalla grande costanza e volontà, caratteristiche che emergono chiaramente nella motivazione con cui la Consulta ha spiegato la sua scelta e che si percepiscono negli sguardi delle tantissime persone che hanno deciso di essere presenti nella sala consiliare della Provincia per partecipare alla sua gioia, ognuna con un ricordo da condividere su questa piccola donna dall’animo di un gigante. Una vocazione, quella di Eloisa, nata fin da giovanissima, grazie alla sua famiglia e allo scautismo. Un ambiente che la portavoce del Tavolo delle povertà definisce "magico" e grazie al quale, per la prima volta si è avvicinata al volontariato. "È mio dovere – spiega – rendere quello che ho avuto, perché sono nata da questa parte del mondo, in questo momento, per me favorevole e positivo". Poi è arrivato il servizio alla mensa di Missione 2000, il Tavolo delle povertà, e tante altre attività a favore dei più bisognosi. Sono due le parole che tornano frequentemente nei discorsi di Eloisa: "comunità", perché il valore della rete è fondamentale per portare avanti i tanti progetti a favore dei più fragili e "formazione". "Il volontariato – sottolinea – è cambiato. Sbucciare solo le patate non basta. Devi sbucciare le patate, cuocere la pasta, e sapere come offrire il pasto. Devi avere una formazione. Chi non è formato rischia di fare danni". Alla domanda su come sia cambiata la propensione alla solidarietà oggi, Eloisa risponde decisa: "Oggi le porte sono più chiuse, vuoi per paura, vuoi perché si vive più a livello di famiglia nucleare. Bisogna tornare a guardare le persone negli occhi e creare la rete dell’accoglienza". Maria Cristina Sabatini