“La cena degli orfanelli”. Omaggio a Sergio Fregoso. Intellettuale e fotografo

Alla Torre del Castello dei Vescovi di Luni i racconti di Maurizio Maggiani, . Enrico Amici, Jacopo Benassi, Roberto Buratta e Moreno Carbone. .

“La cena degli orfanelli”. Omaggio a Sergio Fregoso. Intellettuale e fotografo

“La cena degli orfanelli”. Omaggio a Sergio Fregoso. Intellettuale e fotografo

Fra di loro si chiamano "gli orfanelli", a sottolineare la mancanza e la nostalgia verso una figura che, se non aveva legami di parentela con loro, ne è stata idealmente il padre putativo. Tutti con la macchina fotografica in mano, accomunati dall’ammirazione, dal debito artistico e intellettuale, oltre che dalla nostalgia nei confronti di Sergio Fregoso, uno dei maestri dell’obiettivo che hanno animato la scena culturale della Spezia e della sua provincia, capace di lasciare un’importante eredità. Enrico Amici, Jacopo Benassi, Roberto Buratta, Moreno Carbone e Maurizio Maggiani, nell’inedita versione con la macchina fotografica in mano, saranno i protagonisti della "Cena degli orfanelli": un omaggio a questa figura attraverso il racconto affettuoso dei suoi allievi e amici, in programma domani a Castelnuovo Magra. L’evento, inserito nelle iniziative collaterali alla mostra di Maurizio Maggiani "Narciso Meccanico. Una fotocamera per specchiarsi nel mondo (1971-2023)", è curata dagli Archivi della Resistenza e si dividerà in tre momenti: visita all’esposizione (ore 18) nella torre del castello dei vescovi di Luni, tavola rotonda in piazza Querciola (in caso di maltempo, nella sala del circolo Arci, ore 18.30), aperitivo e buffet (ore 20). Costo della visita € 5, visita + apericena a km 0 € 15, prenotazione obbligatoria al 329 0099418.

Approderà nel cuore del borgo sulle alture della Val di Magra una vera e propria scuola di maestri, ognuno dei quali ha intrapreso con successo una carriera fruttuosa nell’ambito di quest’arte: il loro rapporto con Fregoso, ma anche l’entità del suo lascito e il valore della sua guida, oltre che aneddoti e ricordi saranno al centro di questo confronto nel segno dell’amicizia. È Maurizio Maggiani, l’unico che ha scelto un altro strumento – la penna – per il proprio mestiere principale a descrivere il maestro, con cui entrò in contatto per via di una lettera con lui, muovendo i suoi primi passi nella fotografia. "Sergio Fregoso era un fotografo, ma non era semplicemente un fotografo, era un ricercatore, era quello che si dice un intellettuale. Quindi è venuto a trovarmi a scuola ed è cominciata una relazione che è durata finché lui non se ne è andato. Una relazione straordinaria, perché non è che mi insegnasse a fare le cose, mi accompagnava a fare le cose, mi ha sostenuto in tutti i modi possibili, dandomi tutto quello che lui sapeva, ma sempre in ascolto di quello che potevo sapere io" racconta nell’intervista nel catalogo della mostra. L’iniziativa a cura di Archivi della Resistenza, con il patrocinio del Comune di Castelnuovo Magra, in collaborazione con Arci Castelnuovo Magra, Museo Audiovisivo della Resistenza, Fototeca provinciale di Fermo "Mario Dondero" e Spazi Fotografici. La locandina dell’evento è stata disegnata dall’illustratore spezzino Michele Peroncini.

C.T.