
Il rendering del nuovo ospedale della Spezia, destinato a sorgere nel quartiere del Felettino. I lavori dureranno almeno tre anni
LA SPEZIA
Assume sempre più i contorni di un eterno braccio di ferro lo scontro legale sulla risoluzione del precedente contratto d’appalto che legava Ire, stazione appaltante del nuovo ospedale, con la Pessina Costruzioni. Chi i potizzava che la prima sentenza, peraltro parziale, emessa a metà agosto, ponesse la parola fine alla contesa, è destinato a rimanere deluso. L’azienda ha infatti deciso di impugnare la sentenza della sezione imprese del tribunale genovese, con Ire e Asl5 che nelle scorse settimane hanno deliberato la costituzione in giudizio. La sentenza parziale di primo grado aveva riconosciuto come legittimo l’atto con cui la partecipata Ire risolse, per "gravi ritardi e inadempimenti" nella costruzione del nuovo ospedale spezzino, il contratto di appalto della Pessina Costruzioni. Non solo. Contestualmente al respingimento delle pretese risarcitorie del colosso dell’edilizia, quantificate, nel novembre 2019, in 50 milioni di euro, la magistratura ha disposto anche la prosecuzione della causa per definire l’entità del danno arrecato dalla stessa Pessina. L’azienda, nell’udienza dello scorso 11 settembre, aveva chiesto di sospendere il giudizio a motivo di una asserita incompetenza del Tribunale delle Imprese di Genova a decidere nel merito delle domande risarcitorie e restitutorie dei due enti "a seguito del sequestro penale delle quote della citata Azienda" – così come si legge nella delibera con cui Asl5 ha deciso di costituirsi in giudizio –, ma il Tribunale di Genova ha respinto la richiesta, pur autorizzando la Pessina al deposito di memorie per illustrare meglio l’istanza, con conseguente facoltà di replica per le altre parti del giudizio.
I giudici hanno comunque fissato un’ulteriore udienza per precisazione delle conclusioni, ritenendo la causa matura per la decisione relativamente alle richieste risarcitorie e restitutorie di Asl 5 e Ire contro Pessina. Qui, il colpo di scena, con l’azienda che ha deciso di impugnare la sentenza parziale, con la Corte di Appello civile di genova che ha fissato la prima udienza al prossimo 16 gennaio. L’azienda ha chiesto di accertare e dichiarare che "Pessina non si è resa inadempiente al contratto di appalto e che, in ogni caso, la risoluzione contrattuale intimata da Ire a carico di Pessina con la comunicazione del 6 novembre 2019 è illegittima", al contrario di Ire e Asl5 che, a dire dell’azienda, devono essere dichiarate tali, con la conseguente risoluzione del contratto di appalto "per colpa di Ire e di Asl5, per le quali si richiede la condanna a titolo contrattuale o extracontrattuale, al risarcimento a Pessina tutti i danni "pari almeno a 45.956.904,35 euro", nonché a restituire a Pessina il valore delle opere realizzate, pari a 12.427.646,50 euro.
Matteo Marcello