"Abbiamo appreso che l’intesa per la nomina del nuovo Presidente, tra il Ministero dell’Ambiente e Regione Liguria (dimissionaria) sembra raggiunta: un fatto piuttosto grave, se dovesse essere confermato". Così il sindaco di Riomaggiore e neo vicepresidente del Parco nazionale, Fabrizia Pecunia (nella foto), interviene sui rumors legati alle nomine per la presidenza del Parco, con Lorenzo Viviani il pole per sostituire Donatella Bianchi, il cui mandato scadrà domani. "Con il prossimo ingresso nel Consiglio dei nuovi sindaci di Vernazza e Monterosso, si apre una nuova fase per il nostro Parco – dice la Pecunia –. Nei prossimi mesi dovremo trattare temi complessi: piano del Parco, Pui, disciplinare dell’Amp e, più in generale, affrontare le strategie da mettere in campo in ambito turistico e di salvaguardia del territorio. Ritengo che la coesione tra i sindaci delle Cinque Terre, rappresenti il fatto politico più rilevante: siamo partiti dalla piena condivisione della strategia sul Piano del Parco e dalla nomina immediata del vicepresidente, fondamentale per il potere di rappresentanza politica e territoriale che esprime e che dovrebbe essere ricoperta a rotazione dai sindaci dei Comuni delle Cinque Terre". "Manterrò la carica fino all’ingresso in Consiglio degli altri sindaci delle Cinque Terre, per consentire un nuovo confronto. Il peso politico delle Cinque Terre deve essere riconosciuto all’interno del Parco".
Cronaca"Intesa sulla presidenza, fatto grave". Parco nazionale, Pecunia all’attacco