
lavoro
La Spezia, 9 ottobre 2021 - E’ un drammatico bollettino, in continuo aggiornamento: ci sono i morti sul lavoro, i feriti, i contagiati – nel settore sanitario – dal Covid 19. Una mappa dettagliata, che dà in qualche modo anche un ‘volto’ alle vittime degli infortuni sul lavoro, non solo asettici numeri statistici. A tracciare la fotografia, frutto dell’elaborazione dei dati Inail aggiornati mese per mese, è l’Ufficio economico di Cgil Liguria, di cui è responsabile Marco De Silva. Vediamo le cifre e le tendenze, innanzitutto.
Nel periodo gennaio - agosto 2021 (l’ultimo mese disponibile), gli infortuni in provincia sono stati 1.578 (di cui tre mortali) contro i 1.425 dello stesso periodo del 2020. Nel solo mese di agosto 2021 le denunce sono state 149, in leggera flessione rispetto all’agosto dell’anno precedente, quando furono 156. Su scala regionale, nei primi otto mesi dell’anno gli infortuni sono stati complessivamente 12.022 (+7,5% su agosto 2020, + 13,4% sul mese precedente).
Chi erano le vittime dei tre infortuni mortali "spezzini"? L’analisi di Cgil Liguria De Silva ne ha tratteggiato un breve profilo: "Un’esigenza che abbiamo avvertito – spiega De Silva – per non parlare, riferendoci ai morti, solo di numeri, ma anche di persone". Nel quadro statistico, così, è scritto che due persone su tre sono state vittime di infortuni in itinere (cioè nel tragitto di andata e ritorno fra abitazione al luogo di lavoro), di cui una con mezzo di trasporto. La terza è morta invece per Covid. Erano tutti e tre italiani. La prima, una donna di 50 anni, dipendente di un’azienda di servizi postali, operante in attività di corriere: ha perso la vita durante il tragitto il 22 gennaio 2021, ed è stata la prima vittima del lavoro in Liguria nel 2021. La seconda vittima è la più anziana tra tutti i morti sul lavoro in Liguria nel 2021: aveva 65 anni.
Si tratta di un uomo deceduto il 30 aprile. La terza, e per il momento ultima vittima della provincia spezzina, è anche la più giovane: un ragazzo di 27 anni, morto il 27 agosto: un infortunio ‘in itinere’ mentre lavorava per un’impresa di vigilanza privata. Nel rapporto dell’Ufficio economico Cgil ci sono anche molte altre annotazioni. Si scopre così che, a livello regionale, gli infortuni in occasione di lavoro (10.135 su 12.022 pari all’85,8%) aumentano di 664 unità rispetto all’anno scorso (+6,%), mentre quelli in itinere (1.707, pari al 14,2% del totale) sono in aumento di 175 (+11,4%). Le denunce di infortunio crescono rispetto all’anno precedente in tutte le ‘gestioni’ Inail: nell’industria e servizi (10.635 infortuni al 31.08.2021 pari all’88,5% del totale) aumentano di 377 unità pari al +3,7%; in agricoltura (318 pari al 2,6%) salgono di 51 (+19,1%) e quelli per conto dello Stato (1.069 pari all’8,9%) sono in crescita di 411 (+62,5%). Nell’industria l’impennata è del 22,9%, nell’artigianato del +20,4% mentre quelli in settori non ancora determinati segnano +20,9%. Denunce in calo rispetto all’anno scorso invece nel terziario (-2,5%) e nelle cosiddette ’altre attività (-23,7%).
Volendo fare una "classifica" delle province liguri, il rapporto ci dice che gli infortuni sono in aumento soprattutto a Savona sia in valore assoluto (+449) sia in percentuale rispetto al 31 agosto 2020 (+22,7%); alla Spezia (+10,7%) ed in misura minore a Genova (+5,4%; in calo ad Imperia (-5,3%). Genova rappresenta il 53,2% di tutte le denunce di infortunio in Liguria, Savona il 20,2%, Imperia il 13,5% e La Spezia il 13,1%.
Dal focus della Cgil (fonte Inail), emergono informazioni anche sulla nazionalità delle vittime di infortunio. In aumento, a livello regionale, gli incidenti per i lavoratori italiani (+665 pari al +7,2%) ma soprattutto per quelli extra Ue (+192 pari al +12%) mentre sono in calo per quelli dell’Unione europea (17 pari al 4,4%). I lavoratori italiani rappresentano l’82% del totale degli infortuni denunciati, quelli extra Ue il 14,9% e quelli appartenenti ai Paesi UE il 3,1%. Quanto al sesso, le denunce di infortunio aumentano solo per i maschi (1.784 pari al +27,5% rispetto all’anno scorso) mentre sono in calo per le femmine (-77 pari al -1,6%). Il rapporto in percentuale per genere in totale è 61,6% maschi e 38,4% femmine. Infine l’età: la maggioranza delle denunce di infortunio è compresa tra i 40 ed i 60 anni (51,8%).