"Infermieri in fuga, una catastrofe per le Rsa"

Sos di Alleanza Cooperative e Anasta. "Posti letto ridotti: centinaia di anziani torneranno a casa, oss e ausiliari perderanno il lavoro"

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"Sempre meno infermieri nelle Rsa, rischiamo di perdere posti letto e posti di lavoro". Sull ’emergenza infermieri nelle Rsa, Caterina Natale e Anna Vivaldi dell’Alleanza cooperative italiane della Spezia e Roberto Mascolo di Anaste a Spezia, con una lettera aperta, si rivolgono al presidente della Regione, Giovanni Toti. Le due associazioni di categoria rappresentano i gestori di circa l’80% dei posti letto di residenzialità sociosanitaria sul territorio della Asl 5. "Si parla – spiegano – di strutture per disabili, pazienti psichiatrici e con dipendenze patologiche e, soprattutto, di anziani gravemente non autosufficienti". Segnalano fin dal 2020, il progressivo svuotamento degli organici infermieristici. "A causa, prima dell’arruolamento fatto dalle Asl per fronteggiare l’emergenza Covid e, ora, con l’assunzione di 700 infermieri vincitori del concorso regionale. Come ha evidenziato l’Ordine delle professioni infermieristiche della Spezia la scorsa settimana, un numero elevatissimo di infermieri che passa alle Asl con il concorso, viene dalle Rsa. Stiamo parlando del 50% degli infermieri. Una volta che non saranno più in servizio, i posti letto che presidiavano saranno chiusi, perché non sarà garantita l’assistenza minimale richiesta dai regolamenti della Regione".

E i conti sono presto fatti. "Se perdiamo la metà dei posti letto, significa che 400-500 anziani, nel territorio spezzino, dovranno tornare a casa (o finire in ospedale, che è già pieno però). E a casa resteranno le centinaia di operatori che li assistono nelle Rsa (oss, fisioterapisti, ausiliari). Siamo di fronte ad una ormai prossima catastrofe e chiediamo di intervenire con urgenza". Alcune proposte per fronteggiare questa emergenza sono sul tavolo da tempo. "Sospendere l’immissione in servizio effettivo alla Asl dei vincitori di concorso che operano nelle Rsa, fino a che la struttura non trova una sostituzione; gli infermieri potrebbero essere distaccati nelle strutture, con fatturazioni delle prestazioni di Asl alle strutture. Poi, consentire al personale infermieristico Asl, di poter effettuare, in regime di prestazione aggiuntiva oltre l’orario di lavoro, assistenza nelle Rsa e altre strutture sociosanitarie. Infine, rivedere i parametriminutaggio infermieristici previsti dal manuale regionale rispetto ad una serie di tipologie di strutture per i quali tali parametri andrebbero parzialmente sostituiti con altre tipologie di figure (riabilitatori, assistenti sociali)".