Indagine interna sul ’caso Bianchi’. Gagliardi: "Monitoriamo da tempo". Ma il Pd invoca la commissione

Nel corso del primo mandato la società aveva chiesto un parere sul tema, senza però assumere decisioni

Indagine interna sul ’caso Bianchi’. Gagliardi: "Monitoriamo da tempo". Ma il Pd invoca la commissione

Indagine interna sul ’caso Bianchi’. Gagliardi: "Monitoriamo da tempo". Ma il Pd invoca la commissione

Il Comune della Spezia sarebbe stato a conoscenza della vicenda già da tempo, tanto da invitare Atc a intervenire. E persino la stessa azienda si sarebbe interrogata sull’effettiva liceità dei compensi erogati, salvo poi non prendere provvedimenti, almeno fino a pochi giorni fa. Emergono nuovi particolari sulla vicenda – raccontata in esclusiva ieri da La Nazione – che ruota attorno al presidente di Atc Gianfranco Bianchi, destinatario nei giorni scorsi di una raccomandata da parte dell’azienda in cui si annuncia l’avvio delle procedure di recupero degli emolumenti conseguiti nel triennio compreso tra l’aprile del 2018 e il giugno del 2021.

Circa trentamila euro lordi, relativi al primo mandato (mentre nel secondo, ancora in corso, Bianchi non percepisce alcun compenso; ndr) che però secondo Atc non avrebbero dovuto essere erogati, sulla base del decreto legge 95 del 2012 che vieta alle pa di attribuire incarichi retribuiti a chi è già in pensione. Il Comune della Spezia, interpellato da La Nazione, con l’assessore alle partecipate Manuela Gagliardi specifica che "la normativa di riferimento è stata interpretata negli anni in maniera altalenante, la valutazione su quale seguire è stata eseguita dagli organi di verifica e controllo della società, ossia il cda e il collegio dei sindaci. L’amministrazione ha sempre monitorato la situazione: le interlocuzioni avvenute nel corso del tempo tra gli uffici e i vertici societari hanno portato, a seguito del consolidamento della giurisprudenza, alla necessità di effettuare richieste di ripetizione (cioe restituzione, ndr.) dei compensi". Gagliardi spiega che questa vicenda "era a conoscenza degli uffici, che avevano comunicato alla società". Tuttavia, secondo indiscrezioni, negli uffici dell’azienda non vi sarebbe traccia di comunicazioni inviate da Palazzo civico. Atc che peraltro, già nel corso del primo mandato da presidente di Bianchi, si sarebbe interrogata sulla corretta erogazione dei compensi, con una serie di verifiche e una richiesta di pareri che tuttavia non sarebbero sfociate in alcun provvedimento. Pochi giorni fa, invece, l’evidente cambio di rotta, con la società che ha chiesto la restituzione dei denari corrisposti nel triennio. Francesco Masinelli, ad di Atc, preferisce non commentare oltre rispetto a quanto già affermato ieri sulle pagine del nostro quotidiano, limitandosi ad annunciare che "è stata aperta un’indagine interna per verificare e valutare profili di responsabilità". Di certo, la vicenda non si può considerare chiusa, anzi. Il Pd, con i consiglieri Martina Giannetti e Andrea Montefiori, ha chiesto la convocazione della commissione consiliare per ascoltare Comune e Atc, e fare luce sulla vicenda. Il partito di via Lunigiana parla di "vicenda grottesca" e di un’azienda "concentrata in una guerra intestina", e si chiede "perché la notizia venga alla luce ed è contestata solo oggi. Dov’era in questi anni l’amministrazione, che ha nominato parte della dirigenza affidandole la guida dell’azienda?"

Matteo Marcello