MASSIMO BENEDETTI
Cronaca

Due ville, un’auto e denaro: sequestro da nove milioni

Lo ha effettuato la Guardia di finanza a un’imprenditore spezzino di 64 anni. E’ accusato di bancarotta fraudolenta per la sua società di motori marini

Le indagini del nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di finanza

La Spezia, 14 dicembre 2023 – Una lussuosa villa a Porto Cervo del valore di 2 milioni e 100mila euro, un’abitazione di pregio a Cortina d’Ampezzo da un milione e 500mila euro, una Tesla da oltre 50mila euro e 250mila euro in contanti. Sono stati sequestrati dal nucleo di polizia economica e finanziaria della guardia di finanza della Spezia, diretto dal maggiore Andrea De Gennaro, a un imprenditore spezzino di 64 anni che opera nel settore della motoristica navale. E’ finito nel registro degli indagati, con l’accusa di bancarotta fraudolenta, per la gestione della società Diesel Center, fallita nel 2021. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Monica Burani hanno permesso di ipotizzare, sulla base di gravi indizi di colpevolezza, la distrazione fraudolenta dalle casse societarie di una somma vicina ai 9 milioni di euro. 8 milioni e 800mila euro è il valore totale del sequestro preventivo effettuato dai finanzieri del comando provinciale della Spezia, guidati dal colonnello Benedetto Labianca.

L’uomo è una persona nota nel mondo dei motori marini. Le fiamme gialle gli contestano l’artefatta tenuta delle scritture contabili della Diesel Center che, più volte nel corso degli anni secondo l’accusa, sono state ’rivisitate’ per camuffare il dissesto societario, la distribuzione degli utili non effettivamente conseguiti e lo svuotamento delle casse societarie a vantaggio dei propri conti correnti. La guardia di finanza ipotizza sia stato utilizzato l’escamotage della motivazione degli ’acconti per consolidato fiscale’ versati alla società capogruppo.

Nello specifico, gli elementi raccolti hanno permesso di evidenziare che i libri e le altre scritture contabili sono state tenute in modo tale da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio o del reale movimento degli affari: più volte i bilanci sono stati oggetto di imponenti rimaneggi di conto, passando da significativi utili di esercizi a perdite rilevanti. È stata inoltre individuata nel pagamento dell’Ires la giustificazione per movimentare flussi monetari dall’azienda oggetto di indagine: la società decotta, avendo esercitato l’opzione della tassazione di gruppo, versava gli acconti Ires alla consolidante trasferendole gli obblighi di pagamento tributari. Tuttavia, alla crescita dei debiti tributari accumulati, sono corrisposte in misura proporzionale le uscite a titolo di rimborsi per ’finanziamento socio’ dalla capogruppo all’amministratore, contribuendo in tal modo alla distrazione del patrimonio sociale.

Questi sono i motivi che hanno portato l’autorità giudiziaria ad emettere il decreto di sequestro preventivo eseguito dalla guardia di finanza della Spezia, finalizzato al ’congelamento’ delle disponibilità presenti sui conti correnti e nelle cassette di sicurezza, oltre agli immobili e all’auto, a concorrenza della somma distratta.