Il rito della transumanza. La sfida di Federico: "Così mantengo viva l’antica tradizione"

Sabato partenza dalla stalla di Torpiana per raggiungere i pascoli di Antessio. Gli abitanti mettono a disposizione i terreni. "Non è facile, ma non mollo".

Il rito della transumanza. La sfida di Federico: "Così mantengo viva  l’antica tradizione"

Il rito della transumanza. La sfida di Federico: "Così mantengo viva l’antica tradizione"

La neve, caduta in abbondanza negli ultimi giorni, Federico non l’aveva messa in conto, ma l’appuntamento è confermato, con o senza i fiocchi gelati e la pioggia di questa pazza primavera. Si parte sabato mattina da Torpiana, sulle alture di Zignago, da dove le quindici mucche, e qualche vitellino, prenderanno la strada dell’alpeggio: poco meno di cinque chilometri di strada sterrata che sale fra curve e saliscendi fino ad Antessio, nel comune di Sesta Godano, a poco meno di 700 metri di altitudine. Sarà una festa, perché la transumanza, cioè il trasferimento del bestiame nei pascoli d’alta quota dove trascorrerà l’estate e parte dell’autunno, è comunque un piccolo grande evento. Una festa dal sapore antico, se vogliamo, alla quale Federico Bornia, che ha scommesso su vacche, vitelli e boschi in alta Val di Vara lasciando la vecchia officina meccanica di famiglia a Torpiana, ha invitato tanti amici e molti degli abitanti di Antessio, soprattutto quelli che hanno messo a disposizione gratuitamente i pascoli dove le mucche trascorreranno l’estate. Una scelta, quella di Federico, oggi quarantenne, specializzato nell’allevamento da carne, in linea con la scommessa fatta qualche anno fa, consapevole delle difficoltà che avrebbe incontrato. "Mandare avanti la baracca da solo, con l’aiuto soltanto di mia moglie Valentina per la parte amministrativa, non è facile - ammette Federico - I costi sono alti e i fondi regionali, il cosiddetto premio giovani, tardano ad arrivare. Nonostante ciò non intendo mollare, ho fatto importanti investimenti per l’acquisto dei miei nove mezzi agricoli e ora sono in attesa di un nuovo bando per comprare un altro trattore. Comunque non mi lamento, ho cominciato, qualche anno fa, con una mucca e ora sono a quota quindici. Voglio crescere ancora, anche se questo lavoro è duro".

Federico deve provvedere fra l’altro alla pulizia dei pascoli, al taglio del fieno e alla rimozione del letame ("che faccio da solo, a mano", precisa). E poi c’è la legna da tagliare per la vendita, attività collaterale dell’azienda. "Sabato per me è una data importante - confessa Federico - e voglio condividerla con gli amici e le persone che mi hanno dato una mano, a cominciare dagli abitanti di Antessio, che ringrazio particolarmente. Mi hanno messo a disposizione i pascoli, appezzamenti suddivisi di lotti da 4-5 ettari, a settecento metri di quota, che mi impegno a tenere puliti". Sabato la partenza -, con le necessarie autorizzazioni Asl - fissata per le nove, due-tre ore di cammino da Torpiana, lungo la vecchia strada del Boschetto da Canova di Sesta Godano fino ad Antessio. Poi, a mezzogiorno il rinfresco per tutti. Fino all’autunno inoltrato, il bestiame resterà nei pascoli della montagna, all’interno di ampi recinti, con a disposizione l’acqua fresca e pulita delle fonti della zona. A tenere d’occhio mucche e vitelli saranno gli stessi abitanti di Antessio che, in caso di necessità, avvertiranno Federico. A dicembre, la transumanza invertirà la rotta e gli animali torneranno a casa, a Torpiana, nel segno di una tradizione antica, ritrovata e ora tenacemente custodita.