Un incontro partecipato, con decine di persone e realtà del territorio quali l’associazione ambientalista Posidonia, che come una cartina al tornasole ha messo in luce i timori e le richieste per un più efficace sistema di sicurezza – quantomeno nell’informazione alla cittadinanza – al cospetto dell’ingombrante vicino. Sono state monodirezionali le istanze emerse dall’assemblea pubblica tenutasi giovedì sera a Fezzano, iniziativa lanciata congiuntamente dai quattro consiglieri di opposizione, sul rigassificatore di Panigaglia: Francesca Sacconi (lista La Civica), Roberto Farnocchia e Jacopo Conti (Insieme alla gente) e Paolo Negro (lista civica Porto Venere, Fezzano e Le Grazie). Assenti, seppur invitati, la sindaca Francesca Sturlese e i rappresentanti di Snam, proprietario e gestore del rigassificatore.
Unico inshore in tutto il paese, proprio per la sua posizione a poche centinaia di metri dal borgo di Fezzano, ha destato non poche preoccupazioni nei residenti, acuite dall’incidente nella notte fra il 27 e il 28 agosto. "Una "fiammata" dovuta a un calo di tensione, con conseguente innesco dovuto ad un fulmine, il tutto rientrante nelle normali funzionalità della torcia di stabilimento, così come il sistema di spegnimento attuato" ha rassicurato la prima cittadina in un comunicato di alcuni giorni fa. "Non siamo tecnici, quindi non siamo in grado di rispondere alle domande della cittadinanza sull’impianto: per questo abbiamo optato per raccogliere tutte le questioni, che sottoporremo all’attenzione della Sturlese in consiglio comunale – ha spiegato la Sacconi - . Ma c’è di più: se nel 2019 erano state fatte delle riunioni per presentare il piano di emergenza, niente è stato organizzato in questo senso dopo il suo aggiornamento e soprattutto i cittadini ignorano il piano di evacuazione". Una questione scottante raccolta anche da Negro. "Perché non è mai stata fatta un’esercitazione? La gente vuole esser informata e sapere come comportarsi, cosa che nessuno fa" sottolineano i due. Con stoccata politica di quest’ultimo. "Vogliono un clima di assoluto silenzio, quello che piace ai loro elettori. I 796 della sindaca le chiedono proprio l’assenza dalle assemblee democratiche e la segretezza delle questioni per nascondere meglio i tornaconti e per raggiungere senza seccature i loro interessi di bottega. Snam in futuro sarà sempre più privata e quindi più votata ai profitti, per cui baratterà maggiormente sicurezza ed ambiente con mancette (tipo il bonus carburante) e posti di lavoro. I suoi dirigenti decidono i governi nazionali e quindi non si abbassano a dare risposte alle preoccupazioni dei residenti di un piccolo Comune".
Altri dubbi arrivano dalla Sacconi, che non attacca tanto la sindaca, quanto i vertici Snam. "Perché non si sono presentati? Ora servirà un aggiornamento del piano di emergenza, con l’ampliamento dello stabilimento e la spola delle bettoline, e mi chiedo anche come mai non si debba osservare l’interdizione della navigazione come accade vicino ad altri impianti e non si vieti il sorvolo degli elicotteri sul rigassificatore. Non voglio pensare a cosa succederebbe se ne cadesse uno".
Chiara Tenca