Per loro l’esperienza più bella dell’impegno professionale nella Marina Militare. Per lui l’epilogo di un dramma che, grazie all’avvistamento e al recupero quando ormai era allo stremo delle forze, gli è valso la vita. I primi sono Gianluca Dei e Giovanni Barotti, all’epoca dei fatti caposervizio volo su nave Scirocco e nave Ardito. Il terzo è Fabrizio Ghironi scampato, insieme all’amico Vittorio Nelli, al naufragio di una piccola barca da pesca al largo dell’isola del Tino, evento nel quale persero la vita Giancarlo Ghironi a Sauro Brignolo. Accadde il 28 ottobre del 1989. Trentatrè anni dopo l’incontro tra salvato e salvatori, i due ex elicotteristi della Marina Militare. E’ accaduto a Cadimare. Un grave evento, organizzato dalla Pro Loco, per il tramite dell’ammiraglio Roberto Camerini che ha tessuto le fila dell’incontro che Ghironi – recuperato insieme a Lelli a 18 miglia del Tino – 30 ore dopo naufragio, sognava da anni. L’abbraccio ha coronato la presentazione del libro "Acqua salata" col quale Ghironi, tre anni fa, ha ricostruito la drammatica esperienza di ’marinaio d’acqua dolce’ come ama definirsi, originario come è della Lunigiana. Una storia di disperazione, lutti ma anche solidarietà, ardimento, professionalità; valori incarnati dai due militari in pensione.
CronacaIl naufrago abbraccia i salvatori 33 anni dopo