Il carbone torna a bruciare nella centrale Enel

Un’attivazione temporanea decisa dall’aumento di richiesta di fornitura energetica proveniente dall’Europa per il calo delle temperature

La centrale Enel di Vallegrande

La centrale Enel di Vallegrande

di Franco Antola

Da ieri il carbone è tornato a bruciare nella centrale Enel di Vallegrande: un’attivazione temporanea decisa – secondo i protocolli che disciplinano l’accensione in casi di particolari necessità energetiche – a seguito dell’accresciuta domanda di fornitura proveniente dall’Europa e motivata, pare, da un’impennata di consumi legata alla generale diminuzione delle temperature di questi giorni. Una prassi relativamente normale ma che viene a collocarsi in una fase caratterizzata dalla ripresa del dibattito (e delle polemiche) sul processo di decarbonizzazione ancora molto lontano dal suo epilogo. L’ultimo atto è stata una relazione che nei giorni scorsi il ministero della Transizione ecologica ha trasmesso alla Direzione generale per la crescita sostenibile e la qualità della sviluppo, braccio operativo del ministero dell’Ambiente, in cui si sottolinea la necessità di acquisire, a integrazione della procedura di riconversione di Vallegrande dal carbone al turbogas, una serie di "chiarimenti", con particolare riferimento ad altre "alternative ragionevoli" che prevedano "una produzione, anche parziale, basata su fonti rinnovabili".

Il tutto insieme ad una serie di altre raccomandazioni, di cui finora non si era avuta cognizione. Compresa la redazione di un "programma previsionale fino al 2030 delle emissioni di Co2 prodotte dall’impianto". Insomma il percorso per il disimpegno dal carbone si va complicando mentre a livello locale il dibattito si fa incandescente soprattutto con riferimento al ruolo dell’amministrazione comunale, mentre il sottosegretario alla Salute pubblica Andrea Costa ha annunciato due incontri ai massimi livelli col ministro della Transizione ecologica e l’amministratore delegato di Enel. La riaccensione del gruppo a carbone per la produzione (massima) di seicento MW, che di fatto non saranno più di cinquecento, non avveniva da diversi mesi, l’ultima riattivazione risaliva al dicembre 2020, decisa anche in quella circostanza nel quadro di una rimodulazione della potenza a livello europeo. Da allora nella centrale l’attività è limitata alle semplici operazioni di mantenimento in esercizio e collaudo, in vista di possibili ripartenze, come quella di ieri. In questo quadro tornano a far sentire la loro voce i sindacati. Paolo Musetti, segretario Filctem Cgil, dando una propria interpretazione delle recenti osservazioni del ministero della Transizione economica, rileva che quelle indicazioni "mettono in evidenza l’impegno di affrontare da subito il passaggio alle rinnovabili e dall’altro confermano il tema della trasformazione come soluzione transitoria.

Fermo restando che a livello regionale e locale si devono accelerare i tempi perché il territorio possa accedere ai fondi destinati alla transizione, a partire dal Recovery". Non solo. Per il segretario Filctem "il ministero introduce un tema che ci sta particolarmente a cuore, ovvero la bonifica, la dismissione e la demolizione dei serbatoi inutilizzati e delle altre componenti dell’impianto. In ogni caso l’inserimento delle rinnovabili chiesto dal Ministero costituisce un’integrazione e non la sostituzione del percorso". Dell’imprescindibilità del passaggio al turbogas è convinto anche Massimo Ismari, segreteria UilTec: "Se questa possibilità si sbloccasse si darebbe un colpo di acceleratore alla dismissione del carbone. Ritardare il gas vorrebbe dire allungargli la vita". "La realtà – chiosa Michele Pollarolo, segretario regionale Flaei Liguria – se non ci sarà da parte del governo una vera semplificazione dei percorsi autorizzativi e da parte del territorio una reale presa di coscienza che l’unica strada per lasciare il carbone passa attraverso il gas, rimarremo vincolati a questo fossile che non piace a nessuno, di fatto restando al paolo in un quadro energetico che guarda sempre più all’elettricità, dall’industria all’utenza domestica, alla mobilità".