I giovani... in cattedra. Fragilità e bellezza del “profondo blu” spiegate dagli studenti

Laboratori dedicati all’ambiente ma anche agli antichi mestieri salmastri. Un’esperienza all’insegna dell’amore e della tutela per l’ambiente. .

I giovani... in cattedra. Fragilità e bellezza del “profondo blu” spiegate dagli studenti

I giovani... in cattedra. Fragilità e bellezza del “profondo blu” spiegate dagli studenti

Due fogli di cartone di un blu profondo come il mare sono adagiati su tavoli bianchi. Piccole conchiglie tinteggiate di rosa e di grigio sono sparse sulla superficie color cobalto, quasi sembrano essere state trasportate lì dalla risacca. Tutt’attorno è un vociare di bambini attenti alle nozioni impartite dagli studenti della scuola media 2 Giugno, giovani insegnanti per un giorno, pronti ad accompagnarli alla scoperta del mondo marino nei loro laboratori "Percorsi nel blu". Nella stanza accanto, al primo piano del palazzo delle ex dogane, con le finestre aperte sull’orizzonte del Golfo, gli studenti della IV chimici dell’istituto Capellini Sauro, sotto la guida attenta dei loro insegnanti, sono intenti a raccontare agli scolari delle elementari e medie i segreti delle conchiglie.

Giovani che insegnano ai giovani. Non c’è immagine più bella per tratteggiare il racconto della giornata del mare e della cultura marinara che si è svolta ieri alla Spezia e che vede, come ogni anno, protagonisti gli studenti delle scuole del territorio. A Calata Paita alla presenza delle autorità, il taglio del nastro. Una mattinata illuminata dal sole, dalla vitalità degli studenti e dalla passione delle 73 associazioni ed enti che hanno messo a disposizione le proprie competenze per accompagnare i giovani alla scoperta della bellezza e della fragilità del "profondo blu". Gruppi di studenti di ogni età si sono così avvicendati, nel corso della mattinata, attorno ai numerosi laboratori, 55 in tutto, sparsi in cinque comuni della provincia: Sarzana, Monterosso, Lerici, Portovenere e La Spezia, cuore della manifestazione, approfondendo la conoscenza delle specie marine, l’importanza della tutela ambientale, ma anche il fascino degli antichi mestieri della tradizione. Ecco allora splendere sotto il sole di Calata Paita il San Pietro, imbarcazione in legno perfettamente restaurata dall’Associazione Vela Tradizionale. Accanto a lei uno scafo in attesa di "rifarsi il trucco" e quattro postazioni per giovani marinai in erba pronti a trasformarsi per qualche ora in calafati, attrezzisti e maestri d’ascia.

A coronamento della giornata si sono svolte le premiazioni del Premio Nereidi. Un vociare gioioso ha riempito la sala del palazzo delle ex dogane, dove giovani e da quest’anno anche adulti hanno raccontato il proprio amore per il mare attraverso la chiave della creatività.

(Fotoservizio

di Alexia Frascatore)