
Gaggiola, miracolo di bontà: "Una fraterna moltitudine"
Cominciò con l’impegno di pochi che, a fianco dei frati francescani, intrapresero la strada dell’accoglienza e della carità. Oggi l’opera di volontariato è affidata a una "moltitudine", come l’ha definita frate Gianluigi Ameglio, che ha richiamato i tanti fronti di impegno della comunità francescana di Gaggiola, dall’accoglienza alla mensa, dall’assistenza ai carcerati al sostegno missionario. L’occasione per raccontare e riscoprire il ruolo dell’associazione l’ha offerta l’ormai tradizionale incontro natalizio promosso dalla delegazione spezzina dell’Accademia italiana della cucina che a Gaggiola ha organizzato il rituale scambio degli auguri con gli iscritti, unendo però al consueto momento conviviale un più tangibile contributo finanziario per il sostegno delle molteplici iniziative caritatevoli svolte dai frati sotto la guida del padre guardiano frate Gianluigi Ameglio (in questo periodo il santuario di Gaggiola ha ospitato anche, al primo piano del complesso, una mostra-mercato con produzioni artigianali provenienti un po’ da tutto il mondo, oltre a qualche specialità preparata dagli stessi frati). A illustrare il senso dell’iniziativa agli accademici della cucina – alla serata ha partecipato anche l’assessore del comune della Spezia Giulio Guerri – è stata la delegata Marinella Curre, mentre padre Ameglio si è soffermato sull’attività del centro. Tra l’altro nella comunità spezzina è arrivato un nuovo religioso, frate Emanuele, venuto da Milano, che ha raccontato il suo stupore nel trovare una tale mole di attività svolta a favore di quanti vivono ai margini. Curre, dal canto suo, ha ricordato lo spirito di quello che è ormai diventato una sorta di "gemellaggio natalizio" con il convento.
F.A.