MASSIMO BENEDETTI
Cronaca

Bambina schiacciata dal cancello, folla e lacrime ai funerali di Bianca

Il momento più commovente quando la mamma ha preso la parola

I funerali di Bianca Tonelli. L’arrivo del piccolo feretro bianco

Pugliola (La Spezia), 4 maggio 2019 - Anche le lacrime del cielo hanno voluto testimoniare il dolore per la piccola Bianca. Pioveva, ieri mattina, durante il rito funebre nella chiesa di Santa Lucia a Pugliola, che non è stata in grado di contenere tutti i presenti. C’era tutta la comunità di Pugliola che fin dal giorno della tragedia si è stretta attorno alla famiglia, ai genitori di Bianca e ai nonni materni che abitano in paese; i colleghi di lavoro di mamma Nora e papà Michele; i lericini che sono rimasti colpiti, come tutti, da una morte che non ha spiegazione. La chiesa si è riempita presto, molto prima che arrivasse la piccola bara bianca portata dai militi della Pubblica assistenza di Lerici. In tanti hanno dovuto partecipare al rito funebre da fuori, nel piazzale se non addirittura nella strada di accesso alla parte alta del paese.

Il transito era stato interdetto dall’amministrazione comunale, sia in via Casini che in via Militare, dalla rotatoria di Pugliola fino alle Tre Strade. C’erano gli altoparlanti davanti alla chiesa per fare in modo che tutti potessero almeno ascoltare. Il parroco don Federico Paganini ha celebrato assieme ad altri sacerdoti del lericino e ad un ex parroco di Pugliola arrivato dalla provincia di Bergamo. Le sue parole hanno tradito l’emozione, ha definito Bianca una piccola, grande stella e invitato a perseverare nella fede anche in questi momenti in cui potrebbe vacillare. Un invito che mamma Nora ha subito raccolto. Sul finire della cerimonia ha preso la parola, pur straziata dal dolore, facendo commuovere tutti. «I figli non sono nostri, ma del mondo – ha detto – l’amore conta più di ogni altra cosa nella vita».

Commovente la frase rivolta alla sua Bianca: «Grazie di avermi scelto come mamma». E ancora: «Ricordo l’immensa gioia che ho avuto quando ti ho dato alla luce. Ho partorito un angelo e ora capisco quelle mamme che ho conosciuto per il mio lavoro, anche loro hanno avuto degli angeli. La immagino lassù, insieme a don Andrea (il parroco mancato di recente a soli 42 anni, ndr) che la tiene in braccio. In tre anni mi hai dato moltissimo, ricordo quando in auto ti sgridai perché avevi abbassato il finestrino e faceva freddo. ‘Mamma, non posso tirarlo su, perché devo sentire gli alberi respirare’ mi avevi risposto».

Un pensiero anche al momento della tragedia: «Sei morta tra le braccia del nonno e hai fatto bene, perché hai scelto un uomo forte. Il Signore ti ha portato via per una ragione che ora non capisco, ma che un giorno forse capirò». E ha terminato gridando «Ti amo». Prima che il feretro partisse per il cimitero di Narbostro, c’è stato il lancio dei palloncini bianchi in cielo. Tre sono rimasti impigliati in un cavo accanto alla chiesa, come se non volessero lasciare la terra. La stessa cosa che avrebbe voluto anche Bianca.