Fontanelle pubbliche, il Comune concilia. Una transazione chiude la vertenza con Acam

Palazzo civico aveva contestato quarantasei fatture per 131mila euro relative al consumo di acqua potabile avvenuto tra il 2018 e il 2022

Comune e Acam hanno risolto la vertenza sulle fatture non pagate (foto di repertorio)

Comune e Acam hanno risolto la vertenza sulle fatture non pagate (foto di repertorio)

La Spezia, 25 marzo 2024 – Oltre 131mila euro di acqua non pagata, fatture regolarmente emesse ma contestate, col rischio che la vicenda potesse approdare in un’aula del tribunale. Su fontane e fontanelle pubbliche il braccio di ferro tra il Comune della Spezia e Acam Acque si è concluso con una conciliazione. Un accordo transattivo, già approvato dagli uffici di Palazzo civico, chiuderà una vicenda che ha tenuto banco per alcuni anni.

Tutto ha inizio nel 2022, quando in comune comincia ad arrivare una lunga serie di fatture vergate da Acam Acque, relative al consumo di acqua – a partire dal 2018 – di numerose utenze intestate a Palazzo civico, relative ad alcuni immobili ma soprattutto alle fontane pubbliche disseminate sul territorio comunale. Nel giro di pochi mesi arrivano quarantasei bollette, alcune con somme minime – come i 21,49 euro relativi al consumo di una fontana di viale Mazzini –, altre decisamente più onerose, come quella da 34.865,70 euro per il consumo di acqua dalle fontane di piazza Cavour, o come quella – ben più ’pesante’ (da 40.898,60 euro; ndr) relativa al consumo di una fontana e di alcuni allacci idrici di piazza Concordia a Migliarina.

E poi, ancora, utenze di piazza Brin, piazza Europa, piazza Verdi, viale Aldo Ferrari. Fatture per un totale di 131.455,94 euro che il Comune in questi anni non ha mai avuto intenzione di pagare. Le bollette sono state infatti tutte contestate da Palazzo civico, che ha infatti chiesto alla società del gruppo Iren di fornire ulteriori informazioni sulla periodicità di rilevazione e sul relativo consumo. In soldoni, al Comune non tornavano i conti, né sulla lettura dei contatori effettuata dall’azienda, nè sul periodo in queste erano state effettuate. La vicenda si è così trascinata per lungo tempo, con Acam Acque che ovviamente ha tenuto il punto, confermando la correttezza delle letture acquisite e il regolare funzionamento dei misuratori delle utenze idriche intestate a Palazzo civico.

Uno stallo che si è risolto nelle scorse settimane, con una lunga trattativa sfociata nella bozza di accordo transattivo approvato in questi giorni dagli uffici comunali. Comune e Acam Acque hanno convenuto di conciliare la controversia, che prevede il pagamento da parte del Comune – in un’unica soluzione – dei 131.455,94 euro inizialmente richiesti da Acam Acque nelle quarantasei bollette; Acam Acque, a sua volta, ha deciso di rinunciare agli interessi moratori maturati a seguito del ritardo nel pagamento delle fatture da parte del Comune, che ammontano a 21.417,06 euro. Nelle prossime settimane, gli uffici comunali provvederanno alla liquidazione del debito, andando così a chiudere una vicenda annosa.