REDAZIONE LA SPEZIA

Favola in musica per la Terra. Erkin, l’ultimo pesce dell’Aral nella cava di marmo rosso

Una delicata creazione del teatro ecologista di Petruzzelli a Levanto per Amfiteatrof. Sul palco anche un quartetto di fiati per intrecciare narrazione, recitazione e note.

Teatro e musica in una favola di amore puro per la natura. ‘Erkin, una favola in musica per il Pianeta Terra’ con un quartetto di fiati, la regia e la voce narrante e recitante di Pino Petruzzelli, per raccontare la storia dell’ultimo pesciolino del lago Aral. Appuntamento stasera, alle 21.30, nella Cava di Marmo Rosso di Levanto, con entrata libera, per il Levanto Music Festival Amfiteatrof. Il teatro di Pino Petruzzelli, autore di un’arte scenica sempre viva e coinvolgente, ha in Erkin la sua più recente creatura. ‘Erkin’, il cui sottotitolo è ‘Una favola in musica per il Pianeta Terra’, è un’ altra delicata creazione di Petruzzelli.

Sempre inserito in una vena ecologista e sociale, ‘Erkin’ offre un esempio di teatro diverso dagli spettacoli precedenti, coinvolgendo linguaggi classici e moderni stratificati con sapienza. Le musiche suonate sul palco dai giovani Cecilia Oneto, Giovanni Battista Costa, Angelica Larosa e Francesco Travi non fanno da sfondo alla narrazione e alla recitazione di Petruzzelli, ma sono una parte attiva dello spettacolo. Quasi si potrebbe dire che ‘Erkin’ è uno spettacolo triplice e che porta in scena la sapiente ed emotiva fusione di recitazione, narrazione e musica. Le tre parti in cui si articola la convincente rappresentazione avvengono in maniera non alternata ma contemporanea: quasi un coro unisono di arti che avvengono nello stesso momento e nello stesso palco. Se la scenografia esprime la semplicità di quattro leggi, lo spettacolo dipana invece una serie di racconti che turbinano e che levano il fiato, complessi e nel contempo naturali. È proprio la Natura, in questo caso lo scempio della Natura, che anima il teatro di Pino Petruzzelli. La storia di Erkin, l’ultimo pesce del lago d’Aral, i suoi sentimenti di paura e dolore, il suo bisogno di metamorfosi quasi onirica e il suo viaggio si legano alla storia triste dello sfruttamento dell’uomo sulla Natura e alla musica emozionante dei giovani musicisti. Lo spettacolo che ne risulta è eccellente e conquista il pubblico con una narrazione, una fusione di melodie e trovate registiche di vero genio, dove lo spazio del palco si dilata rendendo il pubblico parte viva e attiva della poesia. Erkin vive la metamorfosi in un essere diverso e così il pubblico è coinvolto in questa fiaba contemporanea.

Marco Magi