Falconara, le sagre finiscono al Tar. I partiti impugnano la delibera

Pd, Rifondazione, Comunisti Italiani e Anpi contro la decisione di vietare la cucina alle organizzazioni politiche

La decisione dell’amministrazione comunale di limitare l’utilizzo della cucina e dell’area adibita alla somministrazione di alimenti e bevande situate all’interno del Parco di Falconara, tagliando di fatto i partiti politici, è destinata a finire sotto la lente del Tribunale amministrativo regionale. A presentare ricorso, nei giorno scorsi, sono stati proprio alcuni partiti e associazioni che, con l’entrata in vigore del nuovo regolamento, non potranno più usufruire delle strutture per la preparazione dei pasti: si tratta del Partito demostratico, di Rifondazione, dei Comunisti italiani e dell’Anpi. Quella promossa lo scorso marzo dalla maggioranza comunale guidata dal sindaco Leonardo Paoletti fu una scelta che fece molto discutere: col nuovo regolamento approvato dal Consiglio comunale di fatto vengono tagliati fuori dall’organizzazione di sagre e feste i partiti politici, ed anche diverse associazioni che negli anni avevano organizzato nel grande parco santerenzino la propria festa.

Il nuovo regolamento limita infatti la possibilità di usufruire delle strutture solo ad associazioni sportive, di pubblica assistenza, alle Borgate marinare e alle Pro Loco aventi sede nel Comune di Lerici e che hanno una sezione operativa sul territorio. No, dunque, alle organizzazioni politiche che, sopratutto d’estate, erano solite organizzare le proprie feste, con eventi politici e buona cucina. Nella delibera votata lo scorso marzo, venivano evidenziate anche le motivazioni, ovvero "la necessità di ridurre il numero delle manifestazioni di somministrazione al fine di contenere i potenziali disagi determinati dall’organizzazione di eventi, che possano richiamare un’affluenza di pubblico eccessiva rispetto alla reale capienza di Falconara, area che di per sé è inserita nell’ambito di un parco pubblico, destinato per lo più ad eventi sportivi. L’area attrezzata deva essere riservata allo svolgimento di manifestazioni che richiamino esclusivamente un pubblico locale, contenuto nel numero, richiamato proprio da quelle associazioni che sono radicate nel territorio". Poche settimane dopo l’approvazione della delibera, fu approvato l’atto che formalizzava il calendario delle feste e le tariffe per l’utilizzo delle strutture, finito ora sotto il tiro incrociato dei ricorsi al Tar

Matteo Marcello