Dragaggi, avvio entro fine anno. La scommessa di Sommariva: "Lo scalo sarà più competitivo". Investimento da 36 milioni

Il primo intervento riguarderà il canale di accesso, poi sarà la volta del terzo bacino. Via libera anche ad alcuni interventi sui fondali per facilitare l’ingresso delle navi da crociera.

Dragaggi, avvio entro fine anno. La scommessa di Sommariva: "Lo scalo sarà più competitivo". Investimento da 36 milioni

Dragaggi, avvio entro fine anno. La scommessa di Sommariva: "Lo scalo sarà più competitivo". Investimento da 36 milioni

Il ritardo accumulato è di quelli importanti, se si pensa che il progetto di fattibilità – in linea con quanto già previsto dall’ormai celebre piano regolatore portuale – è stato approvato oltre due anni fa. Lo ’stallo alla messicana’ per lungo tempo ha contraddistinto i rapporti tra Lsct e l’Autorità portuale, contribuendo a prolungare l’attesa, ma ora i tempi sembrano davvero maturi. Nella seconda metà del 2024 scatteranno i dragaggi del terzo bacino portuale e del canale di accesso al porto. La conferma arriva dal presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale, Mario Sommariva, che fa il punto sul piano da 36 milioni di euro attraverso il quale rendere maggiormente competitivo il porto spezzino, a cominciare dall’accoglienza di colossi del mare a pieno carico. Il progetto prevede l’asportazione dai fondali di circa 800mila metri cubi di materiale. "I lavori cominceranno non appena saranno trasferiti gli impianti dei mitilicoltori – dice Sommariva – indicativamente nella seconda metà di quest’anno, e si svilupperanno anche nel 2025 e nel 2026, di pari passo con lo sviluppo delle opere portate avanti da Lsct per il Ravano". Secondo i piani dell’Authority, il primo a finire ’sotto i ferri’ già quest’anno sarà il canale d’accesso, che sarà portato a una profondità di 15 metri (dunque con un pescaggio per le imbarcazioni di circa 14 metri; ndr). "È l’operazione più importante, perchè consentirà alle navi di entrare in porto con carichi maggiori, fermo restando che da piano regolatore non si può andare oltre i 15 metri e che comunque il porto della Spezia è tra quelli che ha i pescaggi maggiori: anche nella situazione attuale, dove la profondità dei 15 metri non è garantita in tutta l’estensione del canale d’accesso, la Cosco è entrata tranquillamente in porto. Questi lavori permetteranno tuttavia al porto di essere più competitivo" dice Sommariva.

Poi, sarà la volta del terzo bacino. "In questo caso il dragaggio sarà contestuale alla costruzione della banchina da parte di Lsct: i materiali dragati dal fondale saranno utilizzati come riempimento. Aspettiamo a breve la partenza dei lavori da parte di Lsct" rilancia il presidente, che conferma anche il progetto – già annunciato anni fa e finito nel mirino degli ambientalisti – per il rilascio di una parte dei fanghi del dragaggio in mare aperto, al largo del Tino, "in un’area che sarà individuata da Regione Liguria". Non solo il terzo bacino. Nei piani dell’ente di via del Molo ci sono anche alcuni interventi mirato di dragaggio finalizzati al miglioramento dell’accessibilità al Molo Garibaldi e all’ormai prossimo molo crociere. Lavori necessari per facilitare l’accesso delle ’città galleggianti’, come ad esempio l’eliminazione di una duna sul fondale.

Di certo, tutto partirà non appena i mitilicoltori avranno preso possesso dei nuovi impianti fuori diga. I lavori, appaltati dall’Autorità portuale, non sono ancora iniziati, ma da alcune interlocuzioni tra l’ente di via del Molo e i mitilicoltori, è emerso che il trasferimento potrebbe iniziare con l’avvio dell’estate. "Sarà un passaggio graduale, che non andrà a inficiare la capacità produttiva dei muscolai" fanno sapere dalla cooperativa spezzina.

Matteo Marcello