Disastro a Genova. Scampato al disastro per dieci minuti

"Ero sul ponte e ho sentito un sobbalzo" . Emanuele Bianchi tornava dall’aeroporto, un volo in anticipo l’ha salvato

Emanuele Bianchi, scampato al crollo del ponte Morandi a Genova

Emanuele Bianchi, scampato al crollo del ponte Morandi a Genova

La Spezia, 15 agosto 2018 - Per soli dieci minuti è scampato al disastro. E oggi ringrazia «la professionalità dei tedeschi». Emanuele Bianchi ieri ha attraversato il ponte Morandi giusto qualche minuto prima del crollo. Ma non era quella la tabella di marcia prevista: se non fosse stato per un volo arrivato in anticipo all’aeroporto ‘Colombo’ di Genova, Bianchi sarebbe passato in quel punto una manciata di minuti più tardi, rischiando di essere coinvolto nel tragico crollo di parte del ponte. «Se il volo fosse stato in orario non so come sarebbe andata a finire...», commenta amaro. Per una fortuita coincidenza, invece, ha attraversato indenne il Morandi poco prima del cedimento, e arrivato alla Spezia ha pensato che i conoscenti lo prendessero in giro.

«La cosa inquietante è che non me ne rendo ancora conto», racconta a poche ore dalla disgrazia. I fatti, a metterli in fila, assomigliano tanto un fortunato gioco di incastri. Il volo ‘LH 260’ decolla nella mattinata di ieri da Francoforte: seduto a bordo, del tutto ignaro degli eventi successivi, c’è anche un marittimo diretto alla Spezia. Ad aspettarlo al ‘Colombo’ c’è proprio Bianchi, il titolare della ‘MBShuttle’, un’azienda spezzina di servizio noleggio auto con conducente.

Sul momento, la ventina minuti di anticipo con cui atterra il volo Lufthansa non dà troppo nell’occhio, ma salverà Bianchi e il passeggero. All’arrivo, la notizia del crollo sembra il classico scherzo architettato dagli amici. Invece è tutto vero. «Un incidente me lo posso immaginare, la sensazione di finire nel vuoto no», spiega Bianchi mentre ripercorre quei minuti di passaggio sul Morandi. Ogni più piccolo particolare, col senno di poi, finisce per assomigliare a un segno premonitore. A cominciare dal traffico intasato sul ponte: «L’autostrada stamattina era parecchio trafficata, c’erano moltissimi mezzi pesanti. Sul ponte sono stato fermo in coda per diversi minuti. E’ un tratto che spesso è stato interessato da lavori: fino a qualche tempo fa all’inizio del ponte c’era un cantiere».

Ma è la botta delle ruote sull’asfalto del ponte, qualche istante prima, il segno che con il passare delle ore assume un sapore inquietante. «Ho avuto una strana sensazione – ricorda Bianchi – La macchina ha avuto come uno scarto, ho sentito un colpo sul piantone, come se avesse preso un giunto del ponte. Poi si è accesa la spia che rileva le variazione di pressione all’interno degli pneumatici. Lì per lì ho pensato di aver bucato una gomma». Ripensando alla catena di eventi, Bianchi allarga le braccia, con la consapevolezza di essere stato baciato dalla fortuna. «Puntualità e tranquillità a te e ai tuoi spostamenti», si legge sull’opuscolo della ‘MBShuttle’. Sembra quasi uno scherzo del destino.