
Riscaldamento a singhiozzo nella dialisi del Sant’Andrea (foto di repertorio)
La Spezia, 18 febbraio 2022 - "Abbiamo freddo, portateci delle stufette che scaldino!". La richiesta di aiuto parte dal reparto nefrologia e dialisi del Sant’Andrea dove le persone dializzate soffrono il freddo e, proprio per la loro particolare condizione e il trattamento a cui sono sottoposti, fanno presente quanto l’abbassamento della temperatura corporea debba essere contrastata.
"La situazione va avanti da quest’inverno – spiega Stefano Tassora portavoce anche di altri anziani del reparto –. Il riscaldamento non c’è mai stato, persino le infermiere stanno col pile e il mese scorso ho inviato una mail al direttore generale dell Asl per lamentarmi, ma non ho ricevuto risposta. Qui c’è solo una stufetta elettrica ma non basta per una stanza così grande e noi abbiamo bisogno di stare al caldo»».
Secondo quanto raccontato daTassora, non si tratterebbe di un caso isolato, ma di una situazione generalizzata, tanto che il paziente, spazientito, si è rivolto anche a Gianmarco Medusei, Giulio Guerri e Roberto Centi, chiedendo un loro di intervento. «Ho inviato un messaggio informale alla direzione generale, come faccio sempre quando mi vengono segnalate problematiche – afferma Gianmarco Medusei, presidente del consiglio regionale ligure – ma chiaramente non sono l’assessore alla sanità e non ho potere decisionale».
Una segnalazione alla direzione dell’Asl è stato inviato anche da Roberto Centi, consigliere comunale della lista civica LeAli e vice presidente della commissione alla sanità della Liguria, che aggiunge: ««A dicembre il governatore della Liguria, Giovanni Toti, in una conferenza stampa sull’ospedale del Felettino, ha promesso tre milioni e mezzo di Euro per le problematiche del Sant’Andrea, dichiarando che avrebbe provveduto all’impianto di riscaldamento dopo segnalazioni infinite di gente che si lamentava e dopo la nostra richiesta di programmare ed eseguire interventi generali, piuttosto che singoli interventi. La rottura delle tubature, con tanto di zampillo di acqua fuoriuscente, è nota da tempo e infatti, durante un sopralluogo, avevo raccolto una documentazione fotografica». Il primo reparto a restare al gelo, a ottobre, era stata Chirurgia, seguita poi da Otorino e Ortopedia, tanto che si era reso necessario il trasferimento dei ricoverati all’ospedale di Sarzana. L’azienda sanitaria dichiara di essere consapevole che l’ impianto di riscaldamento è vecchio e che richiede frequenti interventi e in una nota dichiara: ««Le riparazioni non sono risolutive ma è stato chiesto alla Regione la sostituzione dell’anello termico primario dell’ospedale». Intanto Tassora insiste: «Qui occorre una risposta immediata, perché non si possono lasciare al freddo persone, soprattutto gli anziani, che già patiscono una condizione di debolezza. Un po’ più di calore, anche umano, ci servirebbe per sentirci meno soli»».