REDAZIONE LA SPEZIA

Dante e Giotto, un sublime dialogo al ‘Lia’ Da oggi la mostra sui padri di lingua e arte

L’esposizione, organizzata per celebrare i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, si protrarrà fino al prossimo 19 dicembre

Dante e Giotto, Dialogo e Suggestione. Questo il titolo dell’esposizione che prenderà il via oggi al museo Amedeo Lia della Spezia e che si protrarrà fino al 19 dicembre. In occasione delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte dell’Alighieri, la memoria del Sommo Poeta viene onorata attraverso un confronto tra la sua produzione letteraria, fondamento dello sviluppo della lingua italiana, e le opere d’arte figurativa a lui contemporanee, che trovano il loro massimo esponente in Giotto. L’evoluzione del linguaggio orale e scritto ha preso la stessa direzione di una nuova immagine capace di allontanarsi dalla maniera bizantina e avvicinarsi all’equilibrio della classicità latina. Il Museo Lia conserva alcuni dipinti a fondo oro la cui realizzazione si colloca negli anni in cui vissero Dante e Giotto.

Le opere esposte nell’ambito della mostra sono state date in prestito da diversi musei: tra queste, proveniente dal Museo Horne di Firenze, la tavola di Giotto raffigurante Santo Stefano, realizzata nella piena maturità del Maestro tra il 1320 e il 1325, spicca come un’opera capace di portare la testimonianza di una rappresentazione del Santo sofferente e umano, un uomo dalla monumentale fisionomia; e poi la tavola con Madonna con il Bambino, patrimonio del Museo Santa Verdiana di Castelfiorentino, collocata da recenti studi tra il 1283 e il 1284 e attribuita in maniera intermittente tanto a Cimabue quanto a Duccio. Per regalare al pubblico una ricostruzione più dettagliata del tempo in cui visse Dante, all’interno delle sale dedicate alla mostra, sono stati inseriti alcuni passi della Divina Commedia e un estratto di ‘Vita di Giotto’ di Giorgio Vasari. La stretta correlazione tra Dante e il territorio della Lunigiana, unito alla sua presenza in molti luoghi della provincia spezzina è testimoniata, oltre che da alcuni passaggi contenuti nella Divina Commedia, anche da un manoscritto di Giovanni Sforza solitamente conservato alla Biblioteca Mazzini esposto per l’occasione all’interno del museo Amedeo Lia insieme ad altri materiali librari. A presentare l’esposizione nella sua interezza e illustrandone sapientemente le qualità, è stato il direttore del museo Amedeo Lia Andrea Marmori che ha dichiarato: "Dante ha creato il dialogo fondando la lingua italiana e rendendo letteraria la lingua volgare, allo stesso modo Giotto racconta con le immagini storie che tutti possiamo comprendere. L’artista, con il dipinto Santo Stefano, dimostra di aver raggiunto una complessità di linguaggio che rende perfettamente percettibile il messaggio, Dante è il padre della lingua, Giotto dell’arte figurativa".

Anche il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini ha espresso grande orgoglio per la permanenza della mostra nel museo: "I quadri di Giotto che possono muoversi dai musei di appartenenza si contano sulle dita di una mano, è un grande orgoglio per la nostra città poter ospitare queste opere e creare occasioni per valorizzare anche il patrimonio bibliotecario". La mostra per il primo giorno sarà aperta al pubblico gratuitamente, successivamente sarà accessibile dal martedì al sabato dalle 10 alle 18 a un costo di 8 euro intero e 7 euro il ridotto.

Ginevra Masciullo