"Da parte nostra piena disponibilità Ma per l’assistenza servono risorse"

Campanello d’allarme lanciato dal sindaco Peracchini che sottolinea la delicata situazione. Ecco cosa ne pensa la politica dell’arrivo dell’imbarcazione della Ong e le criticità da affrontare

Migration

"È una situazione delicata e non banale, che stiamo seguendo con grande attenzione, minuto per minuto, perché non abbiamo risorse per affrontare tematiche così importanti soprattutto dal punto di vista umano. Sarebbe maggiormente opportuno che certe decisioni di assegnazione fossero accompagnate a risorse mirate e percorsi di inserimento nel pieno rispetto della dignità umana che deve venire sempre al primo posto. Da parte nostra, comunque, c’è piena disponibilità e collaborazione proprio per garantire che le persone abbiano tutta l’assistenza necessaria". Se non è un campanello d’allarme poco ci manca. A lanciarlo, il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini (nella foto), che sottolinea come le risorse – materiali, ma anche umane – per far fronte a interventi mirati di questo genere siano sempre di meno, nonostante il Comune nella vicenda abbia competenze residuali: solo nel caso in cui i minori non vengano ospitati in misure protette così come previsto dalla legge per il periodo transitorio, Palazzo civico dovrà assicurarne l’accoglienza.

La vicenda della Geo Barents ha ovviamente catalizzato il dibattito politico e sociale. Il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti – che segue da vicino con la Protezione civile l’evolversi della situazione, pronta a entrare in campo su richiesta della Prefettura – sottolinea che "i porti della Liguria sono a disposizione del Governo, giusto dare un po’ di respiro ai porti più oberati dal flusso migratorio nel sud del Paese. Non sarà certamente qualche decina di migranti un problema per la Regione". Sempre nel centrodestra, la senatrice leghista Stefania Pucciarelli, pur rimarcando che "La Spezia farà la propria parte" ha tuttavia evidenziato che "il problema immigrazione non può essere scaricato completamente sull’Italia. Non può essere tollerato che le Ong siano quelle che scelgono in quali porti far sbarcare chi recuperano in mare. Che le Ong siano un fattore di attrazione per le partenze è un dato contenuto anche nei rapporti di Frontex: in uno degli ultimi è chiaramente evidenziato che le partenze avvengono quando vi è la certezza della presenza di Ong nell’area. Siamo di fronte ad un qualcosa di organizzato che ha poco a che fare con l’umanità e il rispetto della dignità umana". Nel centrosinistra, il Pd Ligure e quello spezzino assicurano che "La Spezia e i suoi abitanti accoglieranno nel migliore dei modi i migranti che arriveranno in porto. Persone che a causa dell’insensato decreto naufraghi voluto dal governo Meloni devono affrontare 100 ore di navigazione in più in condizioni di salute precarie".

"Spezia è la città di Exodus, auspichiamo che anche in questo caso la città sia all’altezza della sua storia", aggiunge Iacopo Montefiori segretario provinciale Pd Spezia, mentre per Martina Giannetti, capogruppo dem alla Spezia, "siamo sicuri che la nostra città accoglierà al meglio chi arriverà qui dopo 100 evitabili ore di navigazione". "Mi auguro che la città faccia sempre la sua parte, onorando la sua storia di città accogliente e con spirito di integrazione" è invece l’auspicio della senatrice spezzina di Italia Viva, Raffaella Paita. Anche la Cgil spezzina è intervenuta sul tema con il segretario generale Luca Comiti: "La nostra è una città solidale, la città di Exodus, e dovrà accogliere al meglio i migranti a bordo della Geo Barents, nonostante le ulteriori 100 ore di navigazione a cui sono sottoposti grazie a questo governo".

Matteo Marcello