Crisi rientrata, il centrodestra si ricompatta E candida Peracchini al secondo mandato

Il via libera arrivato dal conclave organizzato a Genova: il sindaco correrà però con una lista civica senza simbolo del partito. La Lista Toti appoggia la scelta della coalizione, mentre Grazzini (Forza Italia) in segno di dissenso annuncia le dimissioni

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Il conclave del centrodestra ha deliberato: sarà Pierluigi Peracchini, l’uomo che ha interrotto decenni di monocolore in riva al Golfo, il candidato alle Amministrative 2022. L’annuncio, dato con un comunicato congiunto, è arrivato dopo due ore di riunione ieri intorno alle 14: un’investitura ufficiale che per una coalizione in tumulto, significa unità ritrovata, ma anche monito. Per dare il via alla corsa del primo cittadino della Spezia per il bis, le cose non sono state semplici come sotto la Lanterna: Bucci, sindaco della ricostruzione e della ferita ricucita dopo la caduta del Ponte Morandi, ha incassato l’appoggio immediato di tutta la coalizione. Per Peracchini, invece, le cose sono andate diversamente: la guerra aperta e frontale di Nanni Grazzini, coordinatore provinciale di Forza Italia (che ha annunciato le dimissioni dall’incarico in dissenso rispetto all’accordo maturato) le beghe interne, su tutte la presunta richiesta del cambio di vaccino per il figlio alla Asl – e le polemiche recenti riguardo le dichiarazioni choc del consigliere di Fdi Costantini nella chat del centrodestra, e soprattutto, la spada di Damocle più pesante: i mal di pancia a livello nazionale. Contrasti ancora non del tutto sanati, deflagrati in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica e riemersi pochi giorni fa fra Salvini e Toti. Invece, alla fine, Peracchini è ancora in sella: una settimana dopo il primo summit che aveva dato il via libera ufficiale a Bucci a Genova e sancito "piena sintonia su un candidato comune a Chiavari", si sono nuovamente riuniti i coordinatori regionali della coalizione: Edoardo Rixi (Lega), Matteo Rosso (Fratelli d’Italia), Carlo Bagnasco (Forza Italia), Andrea Costa (Noi con l’Italia) e Umberto Calcagno (Udc); con loro, i rispettivi coordinatori territoriali e lo stesso Peracchini, che ha assistito alla riunione per la sua investitura. Assente, anche stavolta, Cambiamo: nessun rappresentante per il big del centrodestra ligure, ma gli accordi vanno in porto e gli arancioni mangiano la foglia. "La Lista Toti Liguria e la Lista Toti La Spezia accolgono con soddisfazione la scelta dei partiti di centrodestra di appoggiare il sindaco uscente Pierluigi Peracchini. Come Lista Toti continueremo a farlo come abbiamo sempre fatto e come faremo anche a sostegno di Marco Bucci, per le amministrative di Genova. Ora mettiamoci a lavorare per portare avanti il lavoro svolto in questi anni che ha cambiato in meglio il volto della nostra regione. Non perdiamo altro tempo!" scrivono. Nessun miracolo in riva al Golfo: il fattore che ha fatto la differenza e ha permesso di ricompattare la coalizione, bagna – o almeno inumidisce - le polveri a Cambiamo. Peracchini correrà per il secondo mandato non con il simbolo del partito, ma con quello di una coalizione civica. Questa la condizione – trapela a margine del vertice – necessaria per ricompattare gli alleati: un messaggio che non va letto soltanto a livello locale, ma in prospettiva. Fra un anno scadrà, infatti, la XVIII legislatura e dopo il rischio frattura, in uno scenario nazionale in cui gli equilibri fra le forze del centrodestra non ricalcano quelli regionali e locali, i patti devono esser chiari per mantenere l’amicizia lunga. "Per il bene della coalizione, crisi rientrata" spiegano i notabili off record. E Peracchini si fa trovare pronto ai blocchi di partenza. "Sono contento dell’appoggio del centrodestra alla candidatura con una mia lista civica, l’unica titolata col mio nome nel simbolo. Ritengo fondamentale proseguire il lavoro con le forze che finora mi hanno sostenuto e sono disponibile ad accogliere quanti vorranno condividere la mia candidatura per proseguire insieme, per altri cinque anni, quanto intrapreso finora per la crescita del nostro territorio". In attesa di conoscere il nome contro cui se la vedrà alle urne in primavera.

Chiara Tenca