
Il dominus di Termomeccanica, Enzo Papi
L’ultimo successo risale a pochi giorni fa, con la vittoria della gara internazionale per la costruzione di un impianto di termovalorizzazione nell’arcipelago delle Azzorre, in Portogallo. Un appalto da 48 milioni di euro e spiccioli per la Termomeccanica, eccellenza ormai riconosciuta a livello internazionale, e che proprio grazie alla conquista di commesse estere sta riuscendo a tenere botta durante la pandemia. "Si tratta del secondo impianto che andremo a costruire alle Azzorre, dopo quello costruito nel 2014 sull’isola di Terceira – spiega il dominus dell’azienda di via del Molo, Enzo Papi –. Nel frattempo, proprio in queste settimane ultimeremo e consegneremo un termovalorizzatore di ultima generazione in Olanda per 140 milioni di euro, e abbiamo da poco iniziato la costruzione di un impianto gemello a Danzica, in Polonia. Si tratta da impianti innovativi, che garantiranno anche calore da distribuire negli impianti di teleriscaldamento. In Europa, in Paesi dove è alta l’attenzione per l’ambiente, si costruiscono termovalorizzatori; in Italia, dove spesso prevalgono le emozioni sulle ragioni, se escludiamo il nord e l’Emilia, non è evidentemente così, e in molte regioni si preferisce pagare per inviare la propria spazzatura all’estero". Come, ad esempio, in Portogallo: i primi rifiuti a essere bruciati nel termovalorizzatore di Terceira arrivavano proprio dall’Italia.
Una considerazione amara, quella di Papi, estesa anche al Recovery Fund, il piano di rilancio che punta molto anche sulla transizione energetica e l’economia sostenibile: "In Italia spesso è forte l’opposizione ai termovalorizzatori, ma nel Recovery vedo che si sta puntando molto su eolico e solare quando in Italia non si producono né cellule fotovoltaiche né turbine per impianti eolici, e di fatto saremo costretti ad acquistare da aziende estere per realizzare quei progetti" afferma il presidente di Termomeccanica, che poi fa il punto sullo stato di salute dell’azienda alla luce della pandemia. "L’azienda sta tenendo bene, abbiamo lavoro garantito per i prossimi anni, le commesse estere aiutano. In Italia sta andando bene, ma potrebbe andare meglio se ci pagassero quanto decretato dalle sentenze". Il riferimento, non casuale, è ai due maxi contenziosi vinti da Termomeccanica, relativi all’impianto di termovalorizzazione di Taranto e alla gestione dei depuratori della città di Napoli. Complessivamente, l’azienda attende di incassare oltre 50 milioni di euro di risarcimento, "una cifra importante – puntualizza Papi – se si pensa che Termomeccanica Ecologia fattura duecento milioni di euro".
E proprio sul fronte della lotta al virus, l’azienda di via del Molo è scesa in campo: è stata tra le prime nello Spezzino a dare la propria disponibilità ad allestire un punto vaccinale nel proprio stabilimento per la vaccinazione dei propri dipendenti. "Abbiamo subito dato la nostra disponibilità a creare nella nostra sede un’area per la vaccinazione dei nostri lavoratori – chiosa il presidente dell’azienda –, ma il vero nodo centrale della questione sono i vaccini, che al momento paiono scarseggiare. Noi comunque saremo pronti".
Matteo Marcello