MATTEO MARCELLO
Cronaca

Ciminiera Enel, ci siamo. Al via i lavori di demolizione: "Chiudiamo col passato". Ma il futuro è ancora incerto

Da gennaio parte lo smantellamento del fumaiolo con l’ausilio di procedure innovative . Diciassette le offerte per gestire le aree dismesse: il responso si saprà entro la primavera.

Da alcuni giorni è stato avviato il cantiere per la demolizione della ciminiera e del desolforatore. Nelle prossime settimane Enel appalterà anche i lavori per la rimozione del nastro trasportatore del carbone, dalla banchina portuale alla centrale

Da alcuni giorni è stato avviato il cantiere per la demolizione della ciminiera e del desolforatore. Nelle prossime settimane Enel appalterà anche i lavori per la rimozione del nastro trasportatore del carbone, dalla banchina portuale alla centrale

Quel fumaiolo bianco e rosso che per oltre cinquanta anni è stato tratto distintivo dello skyline cittadino, entro la fine del prossimo anno sarà solo un ricordo; in quello stesso periodo, le prime aziende potrebbero prendere possesso delle aree messe in palio da Enel. Passato, presente e futuro che si intersecano sulla via di Vallegrande, laddove il colosso dell’energia sta portando avanti il piano di dismissione dell’ex centrale a carbone e, contestualmente, il progetto di riutilizzo di diverse aree del maxi compendio. Lo smantellamento procede spedito: già demoliti i vecchi serbatoi di olio combustibile, completata la messa in sicurezza permanente degli ex bacini delle ceneri (con rimboschimento del sito), il ripristino del carbonile est, la demolizione di tutte le infrastrutture sulla banchina portuale, mentre è ormai prossimo l’avvio delle demolizioni del nastro trasportatore.

Il pezzo forte, la ciminiera, ha visto poche settimane fa l’assegnazione dell’appalto per la demolizione: a smantellarla sarà la Omini, azienda che si occupò della demolizione di ciò che rimase del ponte Morandi. Nessun ’effetto speciale’ per la demolizione – come avvenuto ad esempio poche settimane fa per le esplosioni controllate che hanno abbattuto le ciminiere dell’ex centrale di Tor del Sale a Piombino. Il fumaiolo – alto 220 metri per circa 10000 tonnellate, verrà demolito con la tecnica top-down, ossia con una demolizione meccanizzata che, partendo dall’alto, demolirà progressivamente il fumaiolo. "I lavori preliminari sono già iniziati. Si tratta di una procedura estremamente innovativa e al contempo sicura per i lavoratori. Sarà montata una terrazza attorno alla ciminiera, la demolizione partirà dall’alto e i pezzi saranno calati all’interno della ciminiera stessa – spiega Vincenzo Cenci, responsabile Coal decommissioning di Enel –. Le attività saranno svolte in sicurezza e nel rispetto dei tempi; entro fine gennaio sarà pronta la terrazza e contiamo di finire per la fine del 2025. È cominciata la demolizione del desolforatore: 7mila tonnellate di acciaio che vorremmo recuperare per destinarle a nuovi usi".

Un tema, quello del riutilizzo dei materiali, che potrebbe riguardare anche le 10mila tonnellate di calcestruzzo della ciminiera: qualora le anilisi di caratterizzazione siano positive, il materiale potrebbe essere riutilizzato, ad esempio come riempimento degli ex carbonili. Nei primi mesi del 2025 verranno poi poi avviati i lavori di demolizione dei nastri trasportatori, lunghi 1350 metri. In questo caso, oltre alla tecnica top-down, si ricorrerà alla rimozione dell’intera campata, che sarà smontata a terra, al fine di minimizzare l’impatto sulla viabilità ordinaria. "Un momento storico per la nostra città, entro fine 2025, speriamo magari un po’ prima, la ciminiera non ci sarà più, segnando il superamento di un passato legato alle fonti energetiche tradizionali e il compimento di un lungo e complesso lavoro portato avanti dall’amministrazione" dice il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, che nel suo intervento non manca di rilanciare sul tema dell’assegnazione delle aree, il cui percorso, avviato lo scorso aprile da Enel, è avvolto nel massimo riserbo. "Enel sta portando avanti l’iter amministrativo: 17 le manifestazioni di interesse presentate nei tempi, ma altre imprese hanno manifestato la volontà di investire dopo la chiusura dei termini. Concluso l’iter, individueremo insieme i soggetti a cui verrà affidata l’area di Vallegrande, garantendo che ogni scelta rispetti la visione che stiamo costruendo". Da quel che trapela dal massimo riserbo, non ci sarà posto per tutti: il colosso dell’energia non avrebbe intenzione di spacchettare le aree, ma piuttosto di puntare a un numro ristretto di progetti, così da qualificare al meglio il compendio. La procedura dovrebbe concludersi entro la primavera del prossimo anno; poi, toccherà al Comune approvare i Puo – piani urbanistici operativi – sulla base dei progetti presentati da chi si sarà aggiudicato le aree.

Un iter che dovrebbe essere traguardato entro la fine del 2025 Su quelle zone da tempo hanno messo gli occhi numerosi colossi, come Leonardo, desideroso di ampliare la propria sede spezzina alla luce dell’accordo con Rheinmetall. L’azienda ha presentato la propria manifestazione di interesse per i lotti 1 e 2. Anche Lsct ha pensato alle aree in via di dismissione per spostare parte delle sue linee produttive. Interesse è stato manifestato anche dal gruppo Sanlorenzo.