Chiuso l’impianto termico. Problemi col riscaldamento in parrocchia al Canaletto

I termosifoni degli spogliatoi del campo devono rimanere spenti per l’ordinanza del sindaco. Ma non sarebbero i soli. Bimbi a catechismo col cappotto. Don Luigi getta acqua sul fuoco.

Chiuso l’impianto termico. Problemi col riscaldamento in parrocchia al Canaletto

Chiuso l’impianto termico. Problemi col riscaldamento in parrocchia al Canaletto

Il blitz della polizia locale e dell’Asl 5 in seguito ad un esposto presentato per il campo in erba sintetica di via Palmaria al Canaletto, ha avuto ripercussioni non solo calcistiche, ma anche sull’attività dell’oratorio e della parrocchia di Maria Ausiliatrice. L’ordinanza firmata il 2 dicembre dal sindaco Pierluigi Peracchini, ha infatti come oggetto la "pericolosità degli impianti elettrico e termico dell’impianto sportivo di via don Pertile" (già via Palmaria) con "divieto di utilizzo".

Tale divieto di utilizzo non è quindi sul campo di calcio, ma sull’impianto elettrico e termico. Soprattutto quest’ultimo avrebbe cerato problemi, perché sarebbe collegato a quello dell’oratorio e della chiesa. Se i termosifoni degli spogliatoi del campo devono rimanere spenti, lo stesso accadrebbe anche agli altri e in questi giorni il freddo si fa sentire e stare senza riscaldamento non è una bella cosa. Alcuni genitori hanno testimoniato che mercoledì i bimbi avrebbero fatto catechismo con il giubbotto, anche se don Luigi Vegini, parroco del Canaletto, si è prodigato a smentire per gettare acqua sul fuoco. "Va tutto bene – ha detto – non ho niente da dire".

Nell’ordinanza comunale si legge di una "situazione di potenziale pericolo relativamente all’utilizzo degli impianti elettrici e termici, stante l’assenza delle dichiarazioni di conformità dell’impianto elettrico e dell’impianto termico, del relativo libretto di impianto, del registro anti legionella e del registro antincendio".

Il parroco don Luigi si è subito attivato per ottenere al più presto la certificazione dell’impianto termico, quella più urgente, i tecnici stanno lavorando ma non sarà un intervento breve.

Gli impianti non potranno essere utilizzati "sino ad avvenuto adeguamento e loro certificazione". Anche perchè "in caso di violazione dell’ordine si procederà alla denuncia all’autorità giudiziaria ai sensi dell’articolo 650 del codice penale".

Per il ripristino degli impianti dovrà essere prodotta al C.d.R. Energia idonea perizia, a firma di un tecnico abilitato, attestante l’avvenuta esecuzione di verifica e messa in sicurezza degli impianti, corredata di tutte le certificazioni. Responsabile del procedimento è il geometra Giulio Canaccini. Contro il provvedimento è ammesso ricorso al Tar della Liguria entro 60 giorni dalla data di notifica.

Massimo Benedetti